giovedì 7 aprile 2016

Capo Vaticano. Grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore turistico.



Ricadi. Un grave atto intimidatorio è stato messo a segno ieri, alle prime luci dell’alba, ai danni di un imprenditore turistico di Capo Vaticano.
Erano circa le 6.30 del mattino quando N.C., titolare dell’Hotel Sciaron, si è accorto di un intenso odore di benzina che proveniva dal giardino della sua abitazione, annessa alla struttura turistica. Allarmato dalla cosa, l’imprenditore ha cercato di capire da dove provenisse l’inconsueto olezzo. Non è stato difficile scoprirlo: la sua automobile e quella della moglie, entrambe nuove di zecca, erano state diligentemente cosparse di benzina, e sul tettuccio di entrambi i mezzi sono stati posti delle taniche: una piena di liquido infiammabile e l’altra vuota.
Il fatto è stato denunciato immediatamente ai Carabinieri di Spilinga, diretti dal maresciallo facente funzioni Bartolo Esposito. Gli uomini dell’Arma si sono recati sul posto per effettuare i primi rilievi. Da un sommario esame dei fatti si è constatato che i malviventi hanno fatto ingresso nel residence attraverso una recinzione metallica, opportunamente tagliata. I militari hanno inoltre acquisito le preziosissime immagini catturate dall’impianto di video sorveglianza, posto all’interno della struttura turistica, dalle quali si evincono alcuni dati fondamentali che possono essere utili alle indagini. I malviventi, con un cappuccio da felpa sulla testa, hanno agito alle 4.30 del mattino. Sono in due, uno più giovane e un altro un po’ più anziano, e quasi certamente avranno avuto uno o più complici ad attenderli fuori. Di questi ultimi, però non si sa nulla, essendo la zona sprovvista di impianto di video sorveglianza. L’imprenditore minacciato appare avvilito ma ha l’aria di voler andare avanti con coraggio.
Il vile “avvertimento” lo induce più che altro a riflettere su quanto sia «complicato e difficile lavorare in un ambiente gravido di insidie. A quelle dovute ai problemi ambientali e di degrado generalizzato- osserva- si aggiungono questi episodi che tolgono la serenità a chi vuole lavorare onestamente».
«Chi è stato- rivela N.C.- conosce la struttura: ha saputo muoversi con destrezza». Pur tuttavia l’imprenditore ignora chi possano essere i firmatari dell’atto delinquenziale. «Mi sembra di avere a che fare con un  nemico indecifrabile. Di certo, lavorare diventa sempre più difficile- confessa N.C.- per questo ci affidiamo alle Forze dell’Ordine, nella speranza che si faccia luce su questi episodi».
In chiusura, un accorato auspicio: «Spero che tutti gli operatori del settore turistico che, come me, sono vittime di minacce, trovino il coraggio di denunciare tutto agli inquirenti, di non soccombere alla paura. Allo Stato chiedo maggiore tutele per poter lavorare serenamente».

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