Ricadi. Un grave atto intimidatorio è stato
messo a segno ieri, alle prime luci dell’alba, ai danni di un imprenditore
turistico di Capo Vaticano.
Erano circa le 6.30 del mattino quando
N.C., titolare dell’Hotel Sciaron, si è accorto di un intenso odore di benzina
che proveniva dal giardino della sua abitazione, annessa alla struttura
turistica. Allarmato dalla cosa, l’imprenditore ha cercato di capire da dove
provenisse l’inconsueto olezzo. Non è stato difficile scoprirlo: la sua
automobile e quella della moglie, entrambe nuove di zecca, erano state
diligentemente cosparse di benzina, e sul tettuccio di entrambi i mezzi sono
stati posti delle taniche: una piena di liquido infiammabile e l’altra vuota.
Il fatto è stato denunciato
immediatamente ai Carabinieri di Spilinga, diretti dal maresciallo facente
funzioni Bartolo Esposito. Gli uomini dell’Arma si sono recati sul posto per
effettuare i primi rilievi. Da un sommario esame dei fatti si è constatato che
i malviventi hanno fatto ingresso nel residence attraverso una recinzione
metallica, opportunamente tagliata. I militari hanno inoltre acquisito le
preziosissime immagini catturate dall’impianto di video sorveglianza, posto
all’interno della struttura turistica, dalle quali si evincono alcuni dati
fondamentali che possono essere utili alle indagini. I malviventi, con un cappuccio
da felpa sulla testa, hanno agito alle 4.30 del mattino. Sono in due, uno più
giovane e un altro un po’ più anziano, e quasi certamente avranno avuto uno o
più complici ad attenderli fuori. Di questi ultimi, però non si sa nulla,
essendo la zona sprovvista di impianto di video sorveglianza. L’imprenditore
minacciato appare avvilito ma ha l’aria di voler andare avanti con coraggio.
Il vile “avvertimento” lo induce più che
altro a riflettere su quanto sia «complicato e difficile lavorare in un
ambiente gravido di insidie. A quelle dovute ai problemi ambientali e di
degrado generalizzato- osserva- si aggiungono questi episodi che tolgono la
serenità a chi vuole lavorare onestamente».
«Chi è stato- rivela N.C.- conosce la
struttura: ha saputo muoversi con destrezza». Pur tuttavia l’imprenditore
ignora chi possano essere i firmatari dell’atto delinquenziale. «Mi sembra di
avere a che fare con un nemico
indecifrabile. Di certo, lavorare diventa sempre più difficile- confessa N.C.-
per questo ci affidiamo alle Forze dell’Ordine, nella speranza che si faccia
luce su questi episodi».
In chiusura, un accorato auspicio: «Spero
che tutti gli operatori del settore turistico che, come me, sono vittime di
minacce, trovino il coraggio di denunciare tutto agli inquirenti, di non
soccombere alla paura. Allo Stato chiedo maggiore tutele per poter lavorare
serenamente».
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