martedì 19 aprile 2016

Apertura ex Valtur: per ospiti ricchi e stranieri.



Nicotera. L’ex Villaggio Valtur di Nicotera Marina è, per il sindaco Franco Pagano, uno degli obiettivi che si è proposto di realizzare nel corso del suo esecutivo. L’altro è il porticciolo turistico, che abbiamo ampiamente trattato ieri sulle pagine di questo giornale.
«La riapertura dell’ex Valtur è per noi un ulteriore motivo di gioia e di felicità», ha dichiarato Pagano, che ha inoltre precisato che l’investitore internazionale che avrebbe rilevato la struttura «rappresenta un target medio-alto e, soprattutto, un target estero». Il che significa che se tutto dovesse filare liscio il nuovo villaggio accoglierà turisti ricchi e internazionali. Ma non solo. La novità annunciata dal sindaco è che il pacchetto offerto ai turisti prevede sette giorni da spendere all’interno della struttura turistica, altri sette da vivere nell’ambito del territorio. Ciò significa che Nicotera, accogliendo l’esigente utenza, si deve attrezzare per offrire tutto ciò che un turista desidera per vivere una vacanza al meglio: dunque punti di ristoro, certo, ma anche tutta una serie di servizi che rendono decoroso ed evoluto un territorio: cittadine pulite; strade non più come una groviera ma sanamente fruibili per gli automobilisti; presenza sul territorio di presidi sanitari, particolare questo non trascurabile, in quanto che rende più sicuro l’ambiente per le vacanze. E poi c’è la questione del centro storico nicoterese che merita cure massicce. Nicotera consta di ben tre quartieri antichissimi e ricchi di intramontabile fascino: il Baglio, la Giudecca e Palmintieri. Opere di riqualificazione sono state operate nei primi due, manca ancora all’appello Palmintieri, anch’esso di impareggiabile bellezza.
Le conclusioni che si possono trarre da queste argomentazioni è che l’apertura del villaggio turistico porta con sé importanti stimoli di sviluppo per il territorio: le ricadute occupazionali ed economiche sarebbero di tutto rispetto. Il paese inoltre sarebbe costretto ad uscire da uno stato di atavica letargia per creare tutto ciò che può essere appetibile agli occhi del turista. E se ciò accadesse sarebbe una rivoluzione mentale e culturale: il nicoterese tipo non è per sua natura portato all’imprenditoria e al commercio. Da sempre vissuto all’ombra del Castello, la sua vocazione è sostanzialmente intellettuale o impiegatizia, non ha l’attitudine al rischio tipico dell’imprenditore o l’inventiva del commerciante. Predisposizioni, queste, che si colgono ampiamente in città: Nicotera si è sempre fregiata di essere il paese che ha visto nascere la Dieta Mediterranea, eppure i ristoranti sono quasi assenti. Cioè, l’interminabile vociare dei molti, troppi, convegni sul tema non si  è mai trasformato in qualcosa di concreto. E questo è un dato che merita una riflessione. Ora, la tanto sognata apertura del villaggio Valtur potrebbe indurre i nicoteresi a darsi una mossa, ma indurre soprattutto il Comune e la Regione ad approntare delle strategie di ripresa economica per un paese pieno di sogni del cassetto ma che marcia pericolosamente sull’orlo della depressione.

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