Nicotera.
L’ex
Villaggio Valtur di Nicotera Marina è, per il sindaco Franco Pagano, uno degli
obiettivi che si è proposto di realizzare nel corso del suo esecutivo. L’altro
è il porticciolo turistico, che abbiamo ampiamente trattato ieri sulle pagine
di questo giornale.
«La riapertura dell’ex
Valtur è per noi un ulteriore motivo di gioia e di felicità», ha dichiarato
Pagano, che ha inoltre precisato che l’investitore internazionale che avrebbe
rilevato la struttura «rappresenta un target medio-alto e, soprattutto, un
target estero». Il che significa che se tutto dovesse filare liscio il nuovo
villaggio accoglierà turisti ricchi e internazionali. Ma non solo. La novità
annunciata dal sindaco è che il pacchetto offerto ai turisti prevede sette
giorni da spendere all’interno della struttura turistica, altri sette da vivere
nell’ambito del territorio. Ciò significa che Nicotera, accogliendo l’esigente
utenza, si deve attrezzare per offrire tutto ciò che un turista desidera per
vivere una vacanza al meglio: dunque punti di ristoro, certo, ma anche tutta
una serie di servizi che rendono decoroso ed evoluto un territorio: cittadine
pulite; strade non più come una groviera ma sanamente fruibili per gli
automobilisti; presenza sul territorio di presidi sanitari, particolare questo
non trascurabile, in quanto che rende più sicuro l’ambiente per le vacanze. E
poi c’è la questione del centro storico nicoterese che merita cure massicce.
Nicotera consta di ben tre quartieri antichissimi e ricchi di intramontabile
fascino: il Baglio, la Giudecca e Palmintieri. Opere di riqualificazione sono
state operate nei primi due, manca ancora all’appello Palmintieri, anch’esso di
impareggiabile bellezza.
Le conclusioni che si
possono trarre da queste argomentazioni è che l’apertura del villaggio
turistico porta con sé importanti stimoli di sviluppo per il territorio: le
ricadute occupazionali ed economiche sarebbero di tutto rispetto. Il paese inoltre
sarebbe costretto ad uscire da uno stato di atavica letargia per creare tutto
ciò che può essere appetibile agli occhi del turista. E se ciò accadesse
sarebbe una rivoluzione mentale e culturale: il nicoterese tipo non è per sua
natura portato all’imprenditoria e al commercio. Da sempre vissuto all’ombra
del Castello, la sua vocazione è sostanzialmente intellettuale o impiegatizia,
non ha l’attitudine al rischio tipico dell’imprenditore o l’inventiva del
commerciante. Predisposizioni, queste, che si colgono ampiamente in città:
Nicotera si è sempre fregiata di essere il paese che ha visto nascere la Dieta
Mediterranea, eppure i ristoranti sono quasi assenti. Cioè, l’interminabile
vociare dei molti, troppi, convegni sul tema non si è mai trasformato in qualcosa di concreto. E
questo è un dato che merita una riflessione. Ora, la tanto sognata apertura del
villaggio Valtur potrebbe indurre i nicoteresi a darsi una mossa, ma indurre
soprattutto il Comune e la Regione ad approntare delle strategie di ripresa
economica per un paese pieno di sogni del cassetto ma che marcia
pericolosamente sull’orlo della depressione.
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