lunedì 3 settembre 2018

ALLUVIONE. Sarà il Comune di Nicotera a gestire i fondi del post emergenza.


Nicotera.  Sarà il Comune di Nicotera a dirigere i lavori della ricostruzione delle strade nel post alluvione. Così è stato deciso nel corso del tavolo tecnico del 27 agosto, tenutosi in Regione tra tutti gli enti preposti: il Commissario Adolfo Valente, alla guida del Comune costiero e il dirigente dell’ufficio tecnico, Bruno Doldo; Carlo Tansi, responsabile della Protezione Civile calabrese; i delegati di Calabria Verde; un rappresentante delle Ferrovia dello Stato e l’ingegnere Antonio Francolino, in rappresentanza dell’ente Provincia di Vibo e, ovviamente, il padrone di casa, il presidente Mario Oliverio, nonché il dirigente del Dipartimento dei Lavori Pubblici, Domenico Pallaria. Una riunione tecnica durante la quale si sono concertate le strategie per rimettere in sesto il territorio e per prevenire i terribili effetti delle piogge alluvionali sempre più frequenti. Il Governo ha immediatamente stanziato una somma che rientra nell’Opcm, ovvero un provvedimento di urgenza emesso dal presidente del Consiglio dei ministri nei casi in cui occorra una immediata ricostruzione e messa in sicurezza del territorio. La somma in questione è pari a 230 mila euro. Sarà gestita, come precisato, dal Comune di Nicotera che si occuperà di sistemare le strade provinciali. Intanto, anche le Ferrovie dello Stato, faranno la loro parte. Come si ricorderà, un tratto della linea Joppolo-Nicotera, aveva subito vistosi danni in seguito all’alluvione del 18 giugno.
Nell’immediatezza, anche la sostituzione di un tubo in calcestruzzo, in località Madonna della Scala: si è spaccato per la furia delle acque e sarà sostituito con il “elastico” propilene.
Per coordinare meglio i lavori, in Regione si è inoltre stabilito che i tavoli di concertazione saranno due. Uno, per così dire, emergenziale, istituito per affrontare il momento critico contingente; e un altro di studio, nel quale si analizzeranno le cause che hanno generato le problematiche che si sono verificate in seguito agli eventi atmosferici. Un’attenta ispezione, dunque, della conformità del territorio, notoriamente lastricato da un reticolo di fossi; della sua rete idrica e di quella fognaria; ma anche l’individuazione di quegli interventi scellerati che hanno violentato la conformità del territori: gravi manomissioni, ad esempio, della naturale fisionomia dei canaloni e dei fossi e del loro percorso. Un argomento, questo, di cui questo giornale si è sempre occupato, già in tempi non sospetti, quando, cioè, i recenti cambiamenti climatici non avevano portato, in queste latitudini, quelle tremende piogge torrenziali che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimissimi anni.
C’è chi ha edificato case e palazzi, all’interno dei fossi; chi, addirittura, ne ha deviato gli itinerari. E poi, dulcis in fundo, c’è chi ha chiuso, per ignote ragioni, un canale di scolo a Nicotera Marina, che aveva l’importantissima funzione di scaricare le acque piovane in mare. Tale importante sfogo era noto ai residenti come “la pipa”, per la sua caratteristica forma e il suo spumeggiare fiumi di acqua piovana che adesso, non trovando più il loro percorso virtuoso di sfogo, invadono le strade della frazione marittima. Tornando al tema dei fossi, il tavolo tecnico ha deliberato che sarà Calabria Verde a fare una mappatura dei canaloni presenti nel territorio. Anche di quelli tappati dal cemento. Allora ne vedremo delle belle.

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