Nicotera.
Sarà il Comune di Nicotera a dirigere i lavori
della ricostruzione delle strade nel post alluvione. Così è stato deciso nel
corso del tavolo tecnico del 27 agosto, tenutosi in Regione tra tutti gli enti
preposti: il Commissario Adolfo Valente, alla guida del Comune costiero e il
dirigente dell’ufficio tecnico, Bruno Doldo; Carlo Tansi, responsabile della
Protezione Civile calabrese; i delegati di Calabria Verde; un rappresentante
delle Ferrovia dello Stato e l’ingegnere Antonio Francolino, in rappresentanza
dell’ente Provincia di Vibo e, ovviamente, il padrone di casa, il presidente
Mario Oliverio, nonché il dirigente del Dipartimento dei Lavori Pubblici,
Domenico Pallaria. Una riunione tecnica durante la quale si sono concertate le
strategie per rimettere in sesto il territorio e per prevenire i terribili
effetti delle piogge alluvionali sempre più frequenti. Il Governo ha
immediatamente stanziato una somma che rientra nell’Opcm, ovvero un
provvedimento di urgenza emesso dal presidente del Consiglio dei ministri nei
casi in cui occorra una immediata ricostruzione e messa in sicurezza del
territorio. La somma in questione è pari a 230 mila euro. Sarà gestita, come
precisato, dal Comune di Nicotera che si occuperà di sistemare le strade
provinciali. Intanto, anche le Ferrovie dello Stato, faranno la loro parte.
Come si ricorderà, un tratto della linea Joppolo-Nicotera, aveva subito vistosi
danni in seguito all’alluvione del 18 giugno.
Nell’immediatezza,
anche la sostituzione di un tubo in calcestruzzo, in località Madonna della
Scala: si è spaccato per la furia delle acque e sarà sostituito con il “elastico”
propilene.
Per coordinare meglio i
lavori, in Regione si è inoltre stabilito che i tavoli di concertazione saranno
due. Uno, per così dire, emergenziale, istituito per affrontare il momento
critico contingente; e un altro di studio, nel quale si analizzeranno le cause
che hanno generato le problematiche che si sono verificate in seguito agli
eventi atmosferici. Un’attenta ispezione, dunque, della conformità del
territorio, notoriamente lastricato da un reticolo di fossi; della sua rete
idrica e di quella fognaria; ma anche l’individuazione di quegli interventi
scellerati che hanno violentato la conformità del territori: gravi
manomissioni, ad esempio, della naturale fisionomia dei canaloni e dei fossi e
del loro percorso. Un argomento, questo, di cui questo giornale si è sempre
occupato, già in tempi non sospetti, quando, cioè, i recenti cambiamenti climatici
non avevano portato, in queste latitudini, quelle tremende piogge torrenziali
che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimissimi anni.
C’è chi ha edificato
case e palazzi, all’interno dei fossi; chi, addirittura, ne ha deviato gli
itinerari. E poi, dulcis in fundo, c’è chi ha chiuso, per ignote ragioni, un
canale di scolo a Nicotera Marina, che aveva l’importantissima funzione di scaricare
le acque piovane in mare. Tale importante sfogo era noto ai residenti come “la
pipa”, per la sua caratteristica forma e il suo spumeggiare fiumi di acqua
piovana che adesso, non trovando più il loro percorso virtuoso di sfogo,
invadono le strade della frazione marittima. Tornando al tema dei fossi, il tavolo
tecnico ha deliberato che sarà Calabria Verde a fare una mappatura dei canaloni
presenti nel territorio. Anche di quelli tappati dal cemento. Allora ne vedremo
delle belle.
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