Nicotera.
Nuova
furibonda rissa nell’abitazione di corso Cavour che ospita un gruppo di dieci
immigrate nigeriane. Ancora una volta, per sedare gli animi, sono dovuti
intervenire i Carabinieri della Compagnia di Tropea.
Era circa le 23 di
venerdì. Improvvisamente dalla casa adibita a centro di accoglienza sono giunti
urla e schiamazzi seguiti da un gran fragore di oggetti infranti. In molti si
sono destati dalla quiete serale per capire cosa stesse accadendo, ma nessuno aveva
il benchè minimo dubbio che il frastuono stesse arrivando da quell’alloggio che
ormai da nove mesi ospita un gruppetto di turbolenti extracomunitarie. Era in
corso l’ennesimo litigio tra le ospiti. Qualcosa aveva scatenato la furia delle
nigeriane che, incuranti di dare, ancora una volta, un molesto spettacolo nel
cuore del paese, hanno continuato ad urlare in un preoccupante crescendo. Ad un
certo punto dal balcone spalancato è volato anche un mobile che si è infranto sul trafficatissimo corso. Miracolosamente
in quel momento non transitava alcuna automobile né delle persone a piedi
intente a concedersi una delle ultime passeggiate estive. Le ospiti urlavano
parole incomprensibili, e, insieme ad epiteti e benedizioni del loro idioma, se
le stavano dando di santa ragione. Si udivano perfettamente dei rumori come di
piatti che si facevano a pezzi sul pavimento e sui muri. Insomma, quella zuffa
andava fermata immediatamente, prima che le cose degenerassero come l’ultima
volta quando una delle protagoniste dei soliti tafferugli finì con la testa
spaccata (poi medicata senza far intervenire Guardia Medica e Carabinieri).
Questa volta i vicini però non ci hanno pensato due volte e hanno
immediatamente allertato le Forse dell’ordine che sono giunte sul posto tentando
di riportare le signore alla ragione. Si è poi appreso che il litigio era
esploso a causa di un furto di cinque euro che un’ospite avrebbe subìto da
parte di una coinquilina. C’è sempre un motivo che fa esplodere una nuova
bagarre, sta di fatto che la convivenza di queste nigeriane si può definire
impossibile. Anche gli stessi Carabinieri faticano ogni volta a rappacificare
quelle donne litigiose e attaccabrighe. Sul piano della quiete pubblica, è
inutile sottolineare l’esasperazione dei residenti.
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