Nicotera. Dunque Pino Marasco correrà da solo.
Nella tarda serata di ieri, Rino Isaia, l’unico avversario del dipendente Asp
(dopo che anche Ricottilli è uscito di scena), ha gettato la spugna. Il perché è
spiegato da un comunicato stampa vergato dai giovani della sua coalizione. Il
gruppo, dal nome evocativo “Cambia-vento”,
aveva allestito una “lista” di candidati ritenuta, fino a pochi giorni
fa, «competitiva e meritevole di essere portata all’attenzione dell’elettorato
cittadino. Negli ultimi giorni però,- si legge ancora nel comunicato- saltate
alcune candidature, come nei più classici dei film pre-elettorali, ci si è resi
conto che i tempi sono diventati ormai troppo stretti, cosa che ci ha in
qualche modo penalizzati, per poter continuare un confronto dialogico con altri
possibili candidati che rispondessero ai requisiti per portare avanti il
progetto politico che si ha in mente di realizzare. Tutto ciò- precisa inoltre
la nota- ha portato il movimento a decidere di non presentare alcuna
candidatura alla prossima elezione del 21 ottobre, poiché si è ritenuto che una
lista raffazzonata solo per poter competere non sia rappresentativa del
progetto politico». Il gruppo di giovani nicoteresi spiega inoltre che il
movimento «si è posto come punto di partenza e di discussione politica
l’analisi dei problemi cittadini con la relativa ricerca di cause e possibili
soluzioni da adottare nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Si è voluto
andare chiaramente in controtendenza rispetto agli ultimi venti anni di
politica locale volendo costruire un progetto politico non più incentrato su di
un “capo” intorno al quale cucire una squadra ma, al contrario, sugli interessi
dei cittadini».
Capitolo
chiuso anche, come accennato, per il professore Ricottili. Già sindaco di
Nicotera nel lontano 1986, l’insegnante in pensione e brillante giornalista
avrebbe voluto dare il suo contributo alla causa nicoterese. Notevole era il
suo entusiasmo: ma quando tutto sembrava definito, il progetto ha cominciato ad
evaporare come i sogni all’alba e di quella brillante iniziativa non è rimasto
che uno slancio tradito, segno che quel disegno politico era un gigante dai
piedi d’argilla. Privo di solide basi e di gente davvero motivata a gettarsi
nell’agone politico, il sogno di Ricottilli probabilmente non è decollato anche
per il pochissimo tempo a disposizione concesso per la creazione della lista e
di un programma.
Di tempo,
invece, per allestire un gruppo, ne ha avuto tantissimo Pino Marasco, che non a
caso è l’unico ad aver messo su un gruppo di candidati. Sono anni che
l’infermiere prestato alla politica sogna lo scranno di sindaco: forse già
all’indomani delle sue dimissioni dalla Giunta Pagano (un divorzio decisamente
al vetriolo). Sarà stato il desiderio di rivalsa nel confronti dei suoi ex
compagni di giunta, o forse solo l’afflato di rimettere in piedi Nicotera, sta
di fatto che Marasco ha lavorato assiduamente per arrivare preparato al giorno
della presentazione delle liste. Quel che è certo è che, nonostante l’impegno
profuso, anch’egli ha avuto un bel da fare per contrastare l’emorragia di
candidati cui si è assistito in questi ultimi tempi. Ma ora dovrà vedersela con
uno dei più ostici avversari, quello dei numeri. Infatti, secondo la normativa
in materia elettorale, dovrà portare al voto almeno 3400 aventi diritto, cioè
il 50% più uno. Gli iscritti nelle liste elettorali nicoteresi sono in tutto
6800 (considerando quelli residenti all’estero), rispetto ai 6300 residenti a
Nicotera. Le elezioni, facendo le debite proporzioni, per essere valide, devono
contare, come precisato, 3400 voti, e quindi l’80% dei votanti. Riuscirà,
quindi, Pino Marasco a battere dei competitor tanto spietati quanto “liquidi”,
evanescenti e umorali: l’astensionismo e il quorum? La sua speranza, nemmeno
tanto dissimulata, era quella che qualcuno dei suoi avversari riuscisse a
confezionare un gruppo di candidati: sarebbe stato meglio combattere con un
rivale in carne ed ossa piuttosto che con le leggi severe dei numeri.
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