sabato 22 settembre 2018

Marasco, solo in campo, si prepara ad affrontare i più temibili avversari: il quorum e l'astensionismo.


Nicotera. Dunque Pino Marasco correrà da solo. Nella tarda serata di ieri, Rino Isaia, l’unico avversario del dipendente Asp (dopo che anche Ricottilli è uscito di scena), ha gettato la spugna. Il perché è spiegato da un comunicato stampa vergato dai giovani della sua coalizione. Il gruppo, dal nome evocativo “Cambia-vento”,  aveva allestito una “lista” di candidati ritenuta, fino a pochi giorni fa, «competitiva e meritevole di essere portata all’attenzione dell’elettorato cittadino. Negli ultimi giorni però,- si legge ancora nel comunicato- saltate alcune candidature, come nei più classici dei film pre-elettorali, ci si è resi conto che i tempi sono diventati ormai troppo stretti, cosa che ci ha in qualche modo penalizzati, per poter continuare un confronto dialogico con altri possibili candidati che rispondessero ai requisiti per portare avanti il progetto politico che si ha in mente di realizzare. Tutto ciò- precisa inoltre la nota- ha portato il movimento a decidere di non presentare alcuna candidatura alla prossima elezione del 21 ottobre, poiché si è ritenuto che una lista raffazzonata solo per poter competere non sia rappresentativa del progetto politico». Il gruppo di giovani nicoteresi spiega inoltre che il movimento «si è posto come punto di partenza e di discussione politica l’analisi dei problemi cittadini con la relativa ricerca di cause e possibili soluzioni da adottare nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Si è voluto andare chiaramente in controtendenza rispetto agli ultimi venti anni di politica locale volendo costruire un progetto politico non più incentrato su di un “capo” intorno al quale cucire una squadra ma, al contrario, sugli interessi dei cittadini».
Capitolo chiuso anche, come accennato, per il professore Ricottili. Già sindaco di Nicotera nel lontano 1986, l’insegnante in pensione e brillante giornalista avrebbe voluto dare il suo contributo alla causa nicoterese. Notevole era il suo entusiasmo: ma quando tutto sembrava definito, il progetto ha cominciato ad evaporare come i sogni all’alba e di quella brillante iniziativa non è rimasto che uno slancio tradito, segno che quel disegno politico era un gigante dai piedi d’argilla. Privo di solide basi e di gente davvero motivata a gettarsi nell’agone politico, il sogno di Ricottilli probabilmente non è decollato anche per il pochissimo tempo a disposizione concesso per la creazione della lista e di un programma.
Di tempo, invece, per allestire un gruppo, ne ha avuto tantissimo Pino Marasco, che non a caso è l’unico ad aver messo su un gruppo di candidati. Sono anni che l’infermiere prestato alla politica sogna lo scranno di sindaco: forse già all’indomani delle sue dimissioni dalla Giunta Pagano (un divorzio decisamente al vetriolo). Sarà stato il desiderio di rivalsa nel confronti dei suoi ex compagni di giunta, o forse solo l’afflato di rimettere in piedi Nicotera, sta di fatto che Marasco ha lavorato assiduamente per arrivare preparato al giorno della presentazione delle liste. Quel che è certo è che, nonostante l’impegno profuso, anch’egli ha avuto un bel da fare per contrastare l’emorragia di candidati cui si è assistito in questi ultimi tempi. Ma ora dovrà vedersela con uno dei più ostici avversari, quello dei numeri. Infatti, secondo la normativa in materia elettorale, dovrà portare al voto almeno 3400 aventi diritto, cioè il 50% più uno. Gli iscritti nelle liste elettorali nicoteresi sono in tutto 6800 (considerando quelli residenti all’estero), rispetto ai 6300 residenti a Nicotera. Le elezioni, facendo le debite proporzioni, per essere valide, devono contare, come precisato, 3400 voti, e quindi l’80% dei votanti. Riuscirà, quindi, Pino Marasco a battere dei competitor tanto spietati quanto “liquidi”, evanescenti e umorali: l’astensionismo e il quorum? La sua speranza, nemmeno tanto dissimulata, era quella che qualcuno dei suoi avversari riuscisse a confezionare un gruppo di candidati: sarebbe stato meglio combattere con un rivale in carne ed ossa piuttosto che con le leggi severe dei numeri.

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