martedì 11 settembre 2018

Michele. La disperazione degli amici e lo sconcerto della città.


Nicotera. Mentre gli operatori del 118 si affaccendavano intorno al corpo di Michele Aiello nel tentativo di salvargli la vita, i suoi amici hanno sostato fuori dalla sua casa, seduti sui gradini del centro storico, in preda alla disperazione, pregando insieme ai familiari nella speranza che i sanitari vincessero quel macht con la morte. Insieme ai genitori hanno appreso la terribile notizia della resa dei medici: un caro amico, un ragazzo perbene, li aveva lasciati, in modo assurdo e inspiegabile. Sono stati momenti di sconforto e di pianti interminabili. Per le vie della Giudecca riecheggiavano i singhiozzi dei tantissimi amici dello sfortunato studente. Sono rimasti inchiodati davanti alla sua casa per ore. E non se ne sono allontanati finchè il giovane non è stato portato via da una muta ambulanza che mestamente lo conduceva presso il nosocomio di Vibo. Ma lo sconcerto per la morte del giovane ha travalicato i confini dell’ampia cerchia dei suoi amici: l’intero paese è rimasto sconvolto per la scomparsa di un giovane la cui vita è sempre stata in salita, ma che egli affrontava con dignità. In un attimo Nicotera è sprofondata nel cordoglio. Il dolore ha inondato Facebook dove molti hanno espresso il loro dolore: «Sei stato un bagnino a dir poco eccezionale- ha scritto la sua datrice di lavoro- sempre educato... eri un ragazzo bravissimo, sempre disponibile...Non posso dimenticare il bene che volevi al mio piccolo Vincenzo che, come ti vedeva a fine serata raccogliere col retino le cose di terra, correva da te e mi diceva: “Mamma vado da Michele ad aiutarlo” e scappava da te e tu così gentile ti facevi aiutare per accontentarlo, che bei ricordi.... Ora ci sarà solo tanta tristezza e un gran dolore al cuore al pensiero che non ci sarà più un meraviglioso ragazzo come te.. Ora sarai li con Gesù al suo fianco piccolo angelo, ti voglio bene, Amico caro e dolce». «Un bravo ragazzo- scrive un’altra persona- un lavoratore già in tenera età. Non ci sono parole».

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