Nicotera. Non finisce mai
di stupire il territorio nicoterese. Come in una specie di cilindro magico, i
Carabinieri continuano a tirare fuori quantità enormi di sostanze stupefacenti.
Infatti, sono decine le operazioni condotte dai militari, conclusesi
brillantemente, che hanno permesso di individuare, sequestrare e distruggere
erba illegale in quantità industriale. Un giro d’affari di centinaia di
migliaia di euro messo in ginocchio dal lavoro alacre e costante dei
Carabinieri. Un lavoro che sicuramente non può dirsi concluso, perché il
territorio, tra sterpaglie, agrumeti e percorsi dissestati, continua a nascondere
centinaia di sorprese. Come è successo per l’ultimo ritrovamento di cannabis.
Il rinvenimento è avvenuto ieri mattina ad opera dei Carabinieri di Nicotera e
Nicotera Marina, guidati, rispettivamente, dai Comandanti Luca Caravaglio e
Fabio Cirone. Un’operazione svolta insieme al personale dello Squadrone
Cacciatori di Calabria e con la collaborazione del 8° Nucleo Elicotteri di Vibo
Valentia. Il sito in cui è stata individuata la piantagione si trova nei pressi
del tratto di scogliera vicino alla cosiddetta Torre “Parnaso” di Nicotera; in
corrispondenza di località “Ciriciglia”, area cerniera che divide i territori
comunali di Nicotera e Joppolo. Qui i militari hanno rinvenuto una piantagione
di cannabis “indica” con annesso un deposito di enormi dimensioni. Una
coltivazione assai estesa se si pensa che essa contiene qualcosa come 8.900
piante. Nel deposito annesso all’appezzamento di terreno vi erano accantonati
più di 23 kg di sostanza vegetale secca. Un quantitativo davvero ragguardevole
che lascia intuire che la marijuana essiccata era già pronta per essere
imbustata e immessa nel mercato. Infatti, questo ritrovamento ha fatto supporre
ai Carabinieri che quello scoperto e distrutto sia stato un centro nevralgico
della produzione di stupefacente della provincia, proprio il grosso
quantitativo di materiale essiccato. Nella stessa giornata di ieri i militari
si sono appostati nei pressi della piantagione nel tentativo di beccare sul
fatto gli agricoltori prestati alla marijuana, ma nessuno si è presentanto per
annaffiare le rigogliose piantine. I militari contano comunque di individuare
in breve tempo gli utilizzatori.
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