giovedì 20 settembre 2018

Elezioni. L'unica lista pronta è quella di Pino Marasco.


Nicotera. Ore convulse per gli aspiranti amministratori del comune costiero. Infatti, sabato 22 settembre, entro mezzogiorno, bisognerà presentare le candidature. Sono momenti cruciali in cui si fanno e si disfano le tele delle alleanze, delle sottoscrizioni dei candidati e delle fughe degli stessi, colti da improvvisi ripensamenti. Alcune liste, pronte per spiccare il volo solo dieci giorni fa, ora sono sovrastate da un grande punto interrogativo, in quanto alcune belle promesse hanno fatto dietrofront. Questa penuria di candidati merita una breve riflessione perché, solo fino a sei anni fa la brama di espugnare palazzo Convento divideva le famiglie e scioglieva storiche amicizie. Ora invece si assiste al fenomeno opposto: fare politica a Nicotera è un affare rischioso, amministrare sembra ormai un’impresa biblica visti i drammatici problemi che attanagliano la città sullo sfondo del dissesto economico che impone un’austerity vittoriana. Ma non solo, a mettere in discussione l’arrivo al traguardo è anche l’eterna “quaestio” delle quota rosa: mancano all’appello le donne. L’esiguo numero delle candidate sbarra la strada ai concorrenti per lo scranno di sindaco. Com’è noto, infatti, la legge numero 56 del 7 aprile 2014, targata Graziano Del Rio, impone la parità di genere all’interno delle giunte comunali. Nello specifico, la normativa prevede l’obbligo del 40% di donne in giunta per i Comuni sopra i 3mila abitanti. Il principio cardine della legge è la realizzazione della rappresentanza paritaria. Una rappresentanza che, specialmente in Calabria, è diafana come un fantasma: spesso il gentil sesso è stato escluso dalle giunte locali. Ma adesso che la musica è cambiata, ogni aspirante sindaco dovrà tenere conto di questo obbligo, il che è una bella gatta da pelare.
Le liste, solo fino a pochi giorni fa, dovevano essere tre, ma le cose, a detta degli stessi politici scesi in campo, cambiano da un momento all’altro, e niente è ancora chiaro. L’unica che ha tenuto duro, nonostante gli scossoni di questi giorni febbrili, è quella del dipendente Asp Pino Marasco. Una lista granitica, tanto da resistere stoicamente alle insidie sabotatrici dell’ultimo momento. La sua, assicura Marasco, è una coalizione composta esclusivamente da “verginelle della politica”, come egli stesso ha plasticamente definito i suoi candidati. Una metafora per dire che sono volti nuovi, persone che si cimentano in questa esperienza per la prima volta. Sui nomi c’è top secret. L’operatore sanitario non svela l’identità dei suoi soldati, ma ci assicura che si tratta di soggetti con tutte le carte in regola, pronti a dare un contributo concreto alla causa nicoterese. Il gruppo allestito da Marasco gode, inoltre, di un santo protettore di tutto rispetto: trattasi dell’onorevole azzurro Giuseppe Mangialavori. Sarà lui a tenere a battesimo una lista nata sotto il segno di Forza Italia.
Le altre coalizioni sono ancora immerse nel caos. Da un lato abbiamo il professore Antonio Ricottili, dall’altro il giovane socialista Gian Maria Lebrino.
Ricottilli, insegnante in pensione ma giornalista ever green, è stato sindaco di Nicotera nel lontano 1986. Dopo 32 anni il dinamico ex primo cittadino è pronto a riprovarci. Una scelta maturata dal desiderio di risollevare la città da un penoso immobilismo; tuttavia, il percorso verso la presentazione delle liste appare assai travagliato in quanto scarseggiano i candidati e ancor di più le candidate. Stesso discorso per il progetto politico targato dal duetto Pd- Psi: il candidato a sindaco doveva essere Gian Maria Lebrino, attuale segretario provinciale socialista. Tuttavia, prendendo a prestito il modus operandi del Partito democratico, all’interno della coalizione si sono svolte le primarie: l’alternativa a Gian Maria era Isaia Baldassare, di professione avvocato. Le votazioni, che hanno visto il trionfo di quest’ultimo, sono state tuttavia annullate, perché la candidatura di Isaia ha sortito il malumore dei sostenitori esterni della lista. Per trovare la “quadra” si sta ora valutando una terza candidatura. Ma secondo i ben informati i due gruppi in affanno starebbero tentando di coalizzarsi creando una nuova entità politica. E a proposito di coalizioni, pare che Ricottilli abbia bussato alla porta di Marasco, proponendo uno sposalizio politico, ma l'aspirante sindaco forzista  ha risposto picche.

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