Nicotera.
Ore convulse per gli aspiranti amministratori del comune costiero. Infatti,
sabato 22 settembre, entro mezzogiorno, bisognerà presentare le candidature.
Sono momenti cruciali in cui si fanno e si disfano le tele delle alleanze,
delle sottoscrizioni dei candidati e delle fughe degli stessi, colti da
improvvisi ripensamenti. Alcune liste, pronte per spiccare il volo solo dieci
giorni fa, ora sono sovrastate da un grande punto interrogativo, in quanto
alcune belle promesse hanno fatto dietrofront. Questa penuria di candidati
merita una breve riflessione perché, solo fino a sei anni fa la brama di
espugnare palazzo Convento divideva le famiglie e scioglieva storiche amicizie.
Ora invece si assiste al fenomeno opposto: fare politica a Nicotera è un affare
rischioso, amministrare sembra ormai un’impresa biblica visti i drammatici
problemi che attanagliano la città sullo sfondo del dissesto economico che
impone un’austerity vittoriana. Ma non solo, a mettere in discussione l’arrivo
al traguardo è anche l’eterna “quaestio” delle quota rosa: mancano all’appello
le donne. L’esiguo numero delle candidate sbarra la strada ai concorrenti per
lo scranno di sindaco. Com’è noto, infatti, la legge numero 56 del 7
aprile 2014, targata Graziano Del Rio, impone la parità di genere all’interno
delle giunte comunali. Nello specifico, la normativa prevede l’obbligo del 40%
di donne in giunta per i Comuni sopra i 3mila abitanti. Il principio cardine
della legge è la realizzazione della rappresentanza paritaria. Una
rappresentanza che, specialmente in Calabria, è diafana come un fantasma: spesso
il gentil sesso è stato escluso dalle giunte locali. Ma adesso che la musica è
cambiata, ogni aspirante sindaco dovrà tenere conto di questo obbligo, il che è
una bella gatta da pelare.
Le liste, solo fino a pochi
giorni fa, dovevano essere tre, ma le cose, a detta degli stessi politici scesi
in campo, cambiano da un momento all’altro, e
niente è ancora chiaro. L’unica che ha tenuto duro,
nonostante gli scossoni di questi giorni febbrili, è quella del dipendente Asp
Pino Marasco. Una lista granitica, tanto da resistere stoicamente alle
insidie sabotatrici dell’ultimo momento. La sua, assicura Marasco, è una
coalizione composta esclusivamente da “verginelle della politica”, come egli
stesso ha plasticamente definito i suoi candidati. Una metafora per dire che
sono volti nuovi, persone che si cimentano in questa esperienza per la prima
volta. Sui nomi c’è top secret. L’operatore sanitario non svela l’identità dei
suoi soldati, ma ci assicura che si tratta di soggetti con tutte le carte in
regola, pronti a dare un contributo concreto alla causa nicoterese. Il gruppo
allestito da Marasco gode, inoltre, di un santo protettore di tutto rispetto:
trattasi dell’onorevole azzurro Giuseppe Mangialavori. Sarà lui a tenere a battesimo
una lista nata sotto il segno di Forza Italia.
Le altre coalizioni
sono ancora immerse nel caos. Da un lato abbiamo il professore Antonio
Ricottili, dall’altro il giovane socialista Gian Maria Lebrino.
Ricottilli, insegnante
in pensione ma giornalista ever green, è stato sindaco di Nicotera nel lontano
1986. Dopo 32 anni il dinamico ex primo cittadino è pronto a riprovarci. Una
scelta maturata dal desiderio di risollevare la città da un penoso immobilismo;
tuttavia, il percorso verso la presentazione delle liste appare assai travagliato
in quanto scarseggiano i candidati e ancor di più le candidate. Stesso discorso
per il progetto politico targato dal duetto Pd- Psi: il candidato a sindaco
doveva essere Gian Maria Lebrino, attuale segretario provinciale socialista.
Tuttavia, prendendo a prestito il modus operandi del Partito democratico, all’interno
della coalizione si sono svolte le primarie: l’alternativa a Gian Maria era
Isaia Baldassare, di professione avvocato. Le votazioni, che hanno visto il
trionfo di quest’ultimo, sono state tuttavia annullate, perché la candidatura
di Isaia ha sortito il malumore dei sostenitori esterni della lista. Per
trovare la “quadra” si sta ora valutando una terza candidatura. Ma secondo i
ben informati i due gruppi in affanno starebbero tentando di coalizzarsi
creando una nuova entità politica. E a proposito di coalizioni, pare che
Ricottilli abbia bussato alla porta di Marasco, proponendo uno sposalizio
politico, ma l'aspirante sindaco forzista ha risposto picche.
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