Nicotera.
Circa
un mese, dalle pagine di questo giornale, avevamo denunciato la situazione di
criticità in cui si trovava il versante scosceso denominato, in gergo
dialettale, “Gnuni”, che da Nicotera superiore protende verso la Marina. L’area
dell’Agnone è ramificata da una serie di canaloni e ruscelli che durante i
periodi di pioggia battente trascinano a valle detriti e fanghiglia, a
pochissimi metri del centro abitato. La criticità dell’area è sottolineata dal
Pai (organismo
che ha il compito di individuare le aree a rischio
idrogeologico) che l’ha contrassegnata con la sigla R4, ciò significa che la
zona ha una classe di rischio molto elevato, in quanto è interessata da
fenomeni franosi, oltre a non essere, ovviamente, edificabile. Urgono delle
opere di pronto intervento non solo per salvare la Gnuni da un’incuria
divorante, ma anche per prevenire ulteriori fenomeni franosi, come è successo
negli ultimi tempi, quando una canale di scolo, costruito durante il ventennio
fascista, ha dato vita ad un torrente fangoso che precipita a valle trascinando
con sé tutto ciò che trova sul suo cammino. Il mancato monitoraggio di un
potenziale pericolo non fa certo dormire sogni tranquilli ai cittadini le cui
case si trovano ai piedi della Gnuni. La stessa negligenza è ravvisabile, agli
occhi del visitatore, in tutto il percorso, di sicuro interesse naturalistico,
spesso battuto da turisti e cittadini, ma in cui l’incuria e il degrado ne hanno divorato il fascino e sono diventati
i padroni assoluti.
Per tali motivi,
nell’agenda dell’assessore ai lavori pubblici Federico Polito, figura la messa in sicurezza
e la riqualificazione della località “Gnuni”. L’occasione per mettere in opera
l’intenzione è arrivata con un bando di gara emanato dalla Regione Calabria il
13 gennaio 2014. I comuni interessati hanno avuto tempo fino al 20 di gennaio
per presentare i loro progetti.
Il progetto.
980.000
euro. Tanto costano gli interventi contenuti nel preliminare approntato dal
Comune e presentato al Dipartimento dei Lavori pubblici della Regione Calabria.
Si tratta prevalentemente di un’opera di ingegneria naturalistica: prevede la
realizzazione dei lavori di regimentazione delle acque superficiali e messa in
sicurezza del versante. L’intervento, nella sua intenzione, è vòlto non solo a
scongiurare ogni forma di criticità che potrebbe divenire un pericolo per
l’incolumità dei cittadini, ma tende anche a salvare la bellezza del luogo. Nel
progetto è infatti contemplata la costruzione di gabbioni a protezione del
versante, ma vi sono inseriti degli interventi che potremmo definire di
restyling: ad esempio la stradina, ad uso di temerari viandanti, che al momento
appare malsicura e dissestata, dovrebbe essere riqualificata con un tipo di
pietra naturale granitica, che si contestualizzi con l’aspetto paesaggistico
del territorio; è anche prevista la costruzione di un muretto che costeggi il
percorso, garantendo così maggior sicurezza agli intrepidi podisti; in elenco
anche la realizzazione di un impianto di illuminazione.
Un progetto che se da un lato si
propone di mettere in sicurezza un’area solcata da un numero impressionante di
canaloni, dall’altro cerca di portare la “Gnuni” all’antico splendore.
La speranza condivisa è che tale
progetto non rimanga solo un bel libro dei sogni. «Auspico- ha detto Polito-
che aderendo al Nuovo Centro Destra, il mio referente politico Nazareno Salerno
onori il suo impegno nei riguardi di questo preliminare, affinchè questo
territorio, abbandonato da lunghi anni, possa finalmente risalire la china».
Insomma, nel dividere la torta il
comune costiero spera di portare a casa una fetta, e non le solite briciole.