Nicotera.
Se
esistesse il turismo del degrado e della mala politica, l’esigente visitatore
dovrebbe fare tappa obbligata a Nicotera. Qui, in via Filippella, affacciato
sull’incantevole piana di Gioia Tauro, si trova uno dei più portentosi fulgidi
esempi dello spreco pubblico e della brutta politica. E’ l’ospedale di
Nicotera. Simbolo delle false promesse, dell’incuria, dell’indifferenza e dello
spregio del diritto basilare dei cittadini, che è il diritto alla salute.
L’ultima promessa vuole
che l’ospedale di Nicotera ospiti quella che di chiamerà la “casa del sorriso”,
ovvero una specie di casa della salute, moderna concezione della sanità al
servizio delle persone. Tuttavia l’edificio che dovrebbe veder
nascere l’innovativo progetto si mostra agli occhi degli osservatori assai
malconcio.
Eppure
quando è stato concepito e costruito, l’ospedale di Nicotera avrebbe dovuto
essere un baluardo per il diritto alla salute dei cittadini, in un bacino di
utenza di 25/ 30 km, al servizio di oltre 20 mila abitanti che aumentano in
modo esponenziale nel periodo estivo.
I lavori nel nosocomio nicoterese sono
iniziati nel 1975. Nell’82 l’ospedale era pronto per essere messo in funzione.
Tuttavia il tasto start non è mai stato azionato, o meglio, azionato solo a
metà. Per una serie di ragioni, tutte correlate, da quanto è dato sapere, alle
beghe politiche che rallegrarono la cittadina costiera in quegli anni. Anni di
grandi prospettive e di occasioni da non perdere. Tuttavia, sembrerebbe che, in
quegli anni, chi rappresentava politicamente Nicotera si sia fatto scappare un
treno che non passò mai.
Da allora in poi sono state erogate,
da parte di politici e istituzioni, una marea di promesse. Stranamente elargite
in concomitanza dei periodi elettorali.
In realtà l’ospedale veniva lentamente
depauperato delle sue risorse principali: molti ambulatori sono stati
progressivamente chiusi, il laboratorio analisi effettua i soli prelievi (le
provette sono portare in altre strutture per essere analizzate), non vi è una
postazione del 118. Amministratori e cittadini nicoteresi si aggrappano alle
speranza che le promesse fatte dai politici e dal management aziendale non
siano disattese. In buona sostanza, si campa di belle speranze, mentre
sembrerebbe che ciò che conta davvero per la tutela del diritto alla salute a
Nicotera (e tutto il suo entourage, ovviamente), è avere qualche santo in
paradiso, evenienza questa che viene definita, in modo più politicamente
corretto, forza contrattuale degli amministratori locali nelle opportune sedi.
Tre piani, 120 posti
letto. Cosa rimane adesso della grande struttura ospedaliera? Innanzitutto
estenuanti lotte per mantenere in piedi i pochi servizi esistenti (anche il
centro di obesità rischia la chiusura), e poi un’incuria disarmante. Benché
l’Asp si sia impegnata in questi giorni di rimuovere le erbacce che crescevano
da secoli a margine della struttura, il degrado fa bella mostra di sé in vari
punti della struttura. Vetri rotti, umidità divorante sui muri, porte
lesionate, intristiscono, ma sembrano il meno peggio quando sul davanzale di
una finestra interna, nei pressi delle stanze dell’h24 e del laboratorio
analisi giace un cumulo, in progressivo aumento, di deiezioni di piccione. Tale
materiale è notoriamente nocivo e pericoloso per la salute umana, in specie per
i neonati e i soggetti immunodepressi, in quanto contiene un fungo, criptococco neoformans, che provoca la
temibile meningite.
Questo scenario
inquietante cozza pericolosamente con le buone intenzioni dei politici passati
da qui. Intenzioni che al momento sono rimaste tali.
Resiste allo scempio il
servizio dialisi, bell’esempio di servizio erogato ai pazienti che giungono
anche da zone fuori dalla provincia.
Le prossime lotte che
si sono prefissati di condurre cittadini e amministratori sono quelle della
postazione del 118 e della “casa della salute”. Ma per ogni lotta, ci vuole
tanta fede, e la benedizione della politica, sembra infatti ormai ovvio ai
disillusi cittadini che non si può combattere senza una buona corazzata
politica.
Enza Dell’Acqua
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