Nicotera. 8.350. 623. Questa la somma che la
Sogefil deve al comune di Nicotera. Volendo essere precisi, 3.600.000 euro è la
cifra indebitamente trattenuta dalla società. 150.425 gli interessi maturati. 4.600.202 euro quale
somma non riscossa dalla Sogefil, al netto dei discarichi; «somma coincidente
con quella indicata nel conto di gestione dell’anno 2011, e che costituisce un
credito per l’Ente, per il quale la stessa società di riscossione non ha
formulato alcuna comunicazione di inesigibilità ovvero non ha opposto alcuna
circostanza idonea ad ottenere il discarico, stante la sopravvenuta scadenza
contrattuale al 31.12.2010».
Dal 2004 al
2010 la Sogefil ha impoverito i forzieri comunali. Allo stato attuale sussiste
scarsa liquidità in quanto le entrate tributarie riescono a finanziare le spese
correnti per il mantenimento dell’ente. Gli
inquirenti hanno voluto vederci chiaro fino in fondo, nelle carte
dell’inchiesta del procuratore aggiunto si legge infatti che: «Al fine di poter meglio comprendere le
motivazioni sottese alla differenza tra le comunicazioni formulate
rispettivamente dalla Sogefil e dal comune di Nicotera, riguardo al credito
vantato da quest’ultimo, nonché per determinare le responsabilità dei mancati
riversamenti ed individuare i relativi responsabili, si è proceduto a svolgere
accertamenti diretti presso l’ente, con l’acquisizione di specifica
documentazione».
Sono, tra le
altre cose, emersi «elementi di criticità anche riguardo alla determinazione
dei residui attivi stralciati nei bilanci delle pregresse annualità e con
riferimento alla situazione finanziaria dell’ente».
L’amministrazione
comunale procedeva allo stralcio dei residui afferenti alle entrate affidate
alla Sogefil, lo stesso veniva «operato a seguito di discarichi effettuati
presso l’Ente, che poi provvedeva a darne comunicazione alla Sogefil per la registrazione del movimento contabile,
che a sua volta avrebbe dovuto notiziare l’Ente inviando le relative
giustifiche, per l’approvazione del discarico».
La documentazione
fornita dal comune è definita «frammentaria» dagli inquirenti. Quel che emerge
inoltre dalle carte dell’inchiesta è che in questi sei anni di criminosa
gestione Sogefil dei tributi comunali, si sono viste solo delle lettere di
diffida da parte di un funzionario dell’ufficio tributi.
Enza Dell'Acqua
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