Nicotera.
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cittadini in cerca di una residenza definitiva. Potremmo iniziare il racconto
di questa strana vicenda, dai contorni assai indefiniti, parafrasando un dramma
di Luigi Pirandello in cui sei personaggi cercano un autore che li adotti. Allo
stesso modo qui abbiamo delle persone che dovranno ridefinire la loro
residenza, perché, allo stato attuale, la loro posizione non è chiara, o per
meglio dire, irregolare.
La storia è questa: una
decina di famiglie, per un totale, approssimativo, di cinquanta persone, vive
all’interno dell’area territoriale di Nicotera, ma ha la residenza nel comune
di Joppolo.
La cosa ancor più
strana è che questi cittadini, nicoteresi di fatto, ma joppolesi per l’ufficio
elettorale, nell’edificare le loro case, all’interno dei 54 kmq del territorio
nicoterese, hanno ottenuto la licenza dall’ufficio tecnico della cittadina
medmea e non, ovviamente, dal municipio joppolese. L’ingarbugliata vicenda
sembra avere avuto inizio parecchi anni or sono nei tortuosi apparati
burocratici degli uffici municipali, dove
si sarebbero dirottati nuovi elettori presso Joppolo. La realtà dei fatti è che
adesso il comune di Nicotera intende mettere ordine in un “affaire” dagli
oscuri esordi: è infatti notizia di pochi giorni fa che l’assessore Federico
Polito ha indirizzato una nota all’ufficio anagrafe, al quale si chiede un
capillare censimento degli abitanti residenti entro contrada Ciriciglia,
discusso confine tra Nicotera e Joppolo; nota inviata anche ai vigili urbani, i
quali avranno l’onere di recarsi presso le case dei cittadini contesi e verificarne la residenza; di conseguenza gli
uffici competenti daranno corso alle relative procedure per il cambio di
residenza dei cittadini “trafugati” dal comune di Joppolo.
Sembrerebbe però che la
posizione non regolare non riguardi soltanto i cittadini residenti tra Joppolo
e Nicotera, infatti pare ve ne siano altri presso alcune aree montane di Monte
Poro, perché il confine territoriale nicoterese, si estende fino a tale
località, confinando con la frazione di Caroniti. Anche qui da quanto è dato
sapere, il comune intende inviare i vigili per scovare eventuali irregolari e
riportarli, amministrativamente, entro i confini della Polis. Il comune medmeo
non sembra tentennare a tal proposito anzi procede come un caterpillar, «per
una questione di legalità e di rispetto delle regole», precisa Polito.
Le differenze dei limiti
amministrativi è sempre la puntualissima Istat a fornircele, e sono quelle
segnalate dai comuni in occasione dell’aggiornamento delle basi territoriali
per i censimenti 2010-11, ma corredate da una comunicazione ufficiale e da
opportuna documentazione (verbale di accordo tra i comuni coinvolti), in caso
di diatribe per questioni territoriali.
Nel caso di Nicotera-Joppolo manca
tale chiarezza, perché, benché il confine tra le due cittadine costiere è di
norma considerato contrada Ciriciglia- nei pressi di un ponte sovrastante un
fosso, poco prima di contrada Uiveto- in realtà tale “limes” è spesso
dibattuto. Val la pena, a tal riguardo, segnalare la questione della famosa
torre di Parnasso, che, nell’immaginario collettivo è l’imponente “torre di
Joppolo” ma che in realtà è nicoterese a tutti gli effetti, e non solo perché ricade nella superficie
territoriale della cittadina collinare, ma perché fu edificata storicamente da
guerriglieri autoctoni per difendersi dagli attacchi saraceni.
Poiché le città calabresi sono
figlie delle Polis greche, gelose della propria autonomia e dei propri confini, tali diatribe sono dure
a morire. A meno che non voglia prendere da esempio il caso dei comuni di
Zambrone e Zaccanopoli, i quali nell’ottobre del 2012 hanno chiesto alla
Regione Calabria la modifica dei confini territoriali, perché 13 famiglie, per
un totale di 49 persone, pur essendo cittadini di Zaccanopoli, ricevevano i
servizi essenziali dal comune di Zambrone, perché erano residenti entro la sua
superficie territoriale, e per tale comune desiderano esprimere la loro
preferenza elettorale.
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