Nicotera- Si chiama Clarissa Leonardi ha 19 anni è di
Nicotera Marina ed è stata insignita del premio speciale riservato alla più
giovane e promettente finalista del prestigioso concorso internazionale di
canto lirico Giacinto Prandelli, che si svolge ogni anno a Brescia. Il
concorso, che è stato organizzato dalla Brixia Symphony Orchestra con la
collaborazione del Comune di Brescia e
il patrocinio del ministero dei Beni Culturali, vede ogni anno la
partecipazione di molti artisti provenienti da tutto il mondo. Anche quest’anno
la famosa gara non ha disatteso le aspettative degli estimatori del genere.
Infatti la rinomata kermesse ha visto la partecipazione di ben 86 cantanti
giunti nella città lombarda da svariate parti del mondo: Corea del Sud, Giappone,
Ucraina ed altri Paesi . Cornice del concorso l’elegante teatro Grande di Brescia, mentre la
giuria era composta dai più prestigiosi nomi del canto lirico: Vittorio
Terranova, direttore artistico del concorso internazionale Ferruccio Tagliavini
di Graz (Austria); Enzo Dara, cantante lirico e regista; Alberto Triola,
direttore artistico del Maggio musicale
fiorentino; Ruggero Ruocco, direttore del Conservatorio di Brescia; Giuseppe
Sabbatini, direttore d’orchestra; Giovanna Sorbi, direttore artistico della
manifestazione. E proprio davanti a una cosi esigente giuria si è esibita la
giovane Clarissa. L’artista nicoterese si
è cimentata in due formidabili performances, tanto ambiziose quanto belle e
intense: l’Haba nera di Bizet e “Cruda sorte!
amor tiranno!” aria d’opera tratta da “L’italiano n Algeri” di Gioacchino
Rossini. Performances che hanno convinto la severa giuria a premiare Clarissa
con un premio speciale consistente in una borsa di studio. Altrettanto
gratificanti per la cantante calabrese gli elogi del collegio dei giurati, nonché l’invito a
proseguire gli studi, in particolare Vittorio Terranova, titolare della cattedra
di canto lirico al Conservatorio statale “Giuseppe Verdi” di Milano e direttore
del concorso internazionale Ferruccio Tagliavini di Graz in Austria ha invitato la giovane mezzosoprano
ad esibirsi presso il prestigioso teatro austriaco.
Il concorso si è svolto in tre fasi. Una fase eliminatoria
prevedeva l’esibizione di tutti i
partecipanti. La giuria ha effettuato
una selezione degli 86 artisti, per cui alla prefinale sono giunti 30 cantanti.
Un’ulteriore scrematura ha condotto in finale otto finalisti. Tra questi anche
Clarissa, unica mezzosoprano italiano tra i finalisti, nonché la cantante più
giovane.
Clarissa Leonardi dunque incassa e porta a casa un premio in
denaro, le lodi della giuria, gli applausi di un teatro entusiasta e gremito di
spettatori e la voglia di continuare a studiare per perfezionare le sue
prestazioni vocali e artistiche. Eppure la giovane mezzosoprano studia canto lirico solo da tre anni, e ha compiuto
in tempi brevissimi sorprendenti progressi che rivelano, in modo chiaro e
inequivocabile, l’innato talento
artistico. Un talento che per i rigorosi giurati del concorso bresciano va
coltivato con cura e impegno. Il talent
scout della ragazza è stata la madre, la quale, ascoltando suonare a cantare la
figlia ( che nasce come chitarrista) ha compreso che la ragazza era dotata del
talento per il canto lirico. Da allora Clarissa studia e perfeziona le sue doti
presso il conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, seguita
dall’insegnate Patrizia Patelmo.
“Un’emozione fortissima” ha detto Clarissa Leonardi
“l’esibizione del teatro Grande di Brescia è stata per me un’esperienza
entusiasmante. Intendo studiare con grande impegno “ ha continuato la giovane
mezzosoprano “ devo molto alla mia insegnante, che ha creduto in me, è stata
lei a spingermi a partecipare al concorso dedicato ai giovani talenti lirici”
ha concluso Clarissa, che all’indomani della rinomata gara internazionale aveva
già alle prese con lo studio, tra note
musicali e operette liriche.
Nell’epoca in cui giovani sono rapiti dalle cadenze monocordi
della musica rap o dal frastuono della techno house è piacevolmente inusuale
vedere una giovane ragazza che effettua un tuffo nel passato della nostra
grande tradizione musicale, quella senza tempo e sempre suggestiva.
Enza Dell’Acqua
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