giovedì 9 maggio 2013

Clarissa Leonardi a Vienna



Nicotera- Clarissa Leonardi continua a regalare grandi soddisfazioni alla sua famiglia, alla sua insegnante, e ai suoi entusiasti concittadini, che hanno accolto il suo ritorno a casa con il giubilo che si deve a una principessa, magari la principessa Sissi, dato che la giovanissima mezzosoprano torna da Vienna, dove si è esibita in uno dei teatri più prestigiosi dell’Austria, il LaBnitzhaus. Nome impronunciabile per chi non ha grande dimestichezza con la lingua tedesca, ma nome importante nell’ambito del bel canto mondiale, perché ogni anno qui si svolge un concorso che attrae centinaia di cantanti lirici da tutto il mondo, migliaia di estimatori del genere, e, ovviamente la stampa, che annuncia al mondo i nomi dei nuovi vincitori.
 Vincere questo concorso è uno step importante per i cultori del canto lirico, perché permette loro di farsi conoscere ad una ampia ed sofisticata platea. E’ un po’ un trampolino di lancio verso altri teatri e ad altre occasioni per proporre al mondo il proprio talento.
 Al 29° concorso Ferruccio Tagliavini, il cui presidente è, occorre ricordarlo, Vittorio Terranova, si sono presentati in tanti, tantissimi. I partecipanti erano divise in due sezioni. Clarissa, vent’anni appena compiuti, è rientrata nella sezione giovanissimi. Alla fase eliminatoria sono giunti in 87. Alla semifinale si è avuta un’ulteriore cernita, per cui a raggiungere la finale ce l’hanno fatta solo sei cantanti. Di questi sei, l’unica italiana era Clarissa Leonardi, nonchè la più giovane dei finalisti.
Sul palcoscenico dell’antica capitale dell’impero asburgico la giovane nicoterese ha fatto vedere che il canto lirico è da secoli prerogativa del Bel Paese, e soprattutto ha mostrato di che stoffa è fatta una giovane cantante calabrese, partita da un anonimo  paese della Calabria, la cui grinta e passione ha travalicato le difficoltà che si possono incontrare, quando si coltiva il sogno di diventare una cantante lirica, in un ambiente che offre poche opportunità per realizzare i propri sogni. La calabrese dalla voce che fa vibrare i lampadari ha mostrato ai sofisticati ed esigenti giudici  che i talenti possono nascere anche negli angoli più dimenticati del mondo, e che la passione la spunta su tutto. Clarissa ha stregato la platea con un’aria d’opera, “Habenera”, tratto dalla Carmen di Bizet e con un’altra area tratta da “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini “Se Romeo t’uccise un figlio”.
Pioggia d’applausi per l’unica italiana in gara e un meritatissimo terzo posto, cui si è aggiunta una menzione speciale della giuria, per la “vibrante espressività interpretativa” profusa dalla giovane cantante nella sua performance. Ma le soddisfazioni per Clarissa non sono finite qui. Da parte della giuria l’invito a continuare a studiare e un fiume di elogi.
Già nello scorso febbraio Clarissa Leonardi aveva partecipato al prestigioso concorso internazionale di canto lirico Giacinto Prandelli, organizzato dalla Brixia Symphony Orchestra, che si svolge ogni anno a Brescia.  Qui è stata insignita del premio speciale riservato alla più giovane e promettente finalista. Sempre nel corso del concorso bresciano la bravura della cantante calabrese non era sfuggita a  Vittorio Terranova, titolare della cattedra di canto lirico al Conservatorio statale “Giuseppe Verdi” di Milano e direttore del concorso internazionale austriaco cui la Clarissa Leonardi ha appena partecipato. E’ stato lui ad invitare la mezzosoprano nicoterese in Austria.
Un’altra grande intenditrice cui non è sfuggito il talento di Clarissa è stata Giovanna Sorbi, docente presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, nonché direttore artistico del teatro Giacinto Prandelli di Brescia, nonché una delle pochissime donne nel panorama italiano a dirigere stabilmente un complesso sinfonico. Ebbene il maestro Giovanna Sorbi ha proposto a Clarissa di interpretare la parte di Berta nell’opera Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.
Grande emozione per la giovane mezzosoprano, mentre è giunto il momento per lei di fare scelte importanti e impegnative:  fioccano infatti gli inviti a recarsi al Nord a proseguire gli studi anche se, occorre ricordarlo, la maestra di Clarissa è Patrizia Patelmo, docente di canto lirico presso il Conservatorio  Fausto Torrefranca di Vibo Valemtia, insegnante a cui la giovane mezzosoprano è molto legata, e che, è doveroso ribadirlo, a giudicare dai risultati, ha formato la ragazza in  modo eccelso.
Si rinnovano gli auguri alla ragazza da parte dei suoi concittadini, e il desiderio condiviso è quello di vederla brillare sempre di più nel panorama del canto lirico.

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