Nicotera- Clarissa Leonardi continua a
regalare grandi soddisfazioni alla sua famiglia, alla sua insegnante, e ai suoi
entusiasti concittadini, che hanno accolto il suo ritorno a casa con il giubilo
che si deve a una principessa, magari la principessa Sissi, dato che la
giovanissima mezzosoprano torna da Vienna, dove si è esibita in uno dei teatri
più prestigiosi dell’Austria, il LaBnitzhaus. Nome impronunciabile per chi non
ha grande dimestichezza con la lingua tedesca, ma nome importante nell’ambito del
bel canto mondiale, perché ogni anno qui si svolge un concorso che attrae
centinaia di cantanti lirici da tutto il mondo, migliaia di estimatori del
genere, e, ovviamente la stampa, che annuncia al mondo i nomi dei nuovi
vincitori.
Vincere questo concorso
è uno step importante per i cultori del canto lirico, perché permette loro di
farsi conoscere ad una ampia ed sofisticata platea. E’ un po’ un trampolino di
lancio verso altri teatri e ad altre occasioni per proporre al mondo il proprio
talento.
Al 29° concorso
Ferruccio Tagliavini, il cui presidente è, occorre ricordarlo, Vittorio
Terranova, si sono presentati in tanti, tantissimi. I partecipanti erano divise
in due sezioni. Clarissa, vent’anni appena compiuti, è rientrata nella sezione
giovanissimi. Alla fase eliminatoria sono giunti in 87. Alla semifinale si è
avuta un’ulteriore cernita, per cui a raggiungere la finale ce l’hanno fatta
solo sei cantanti. Di questi sei, l’unica italiana era Clarissa Leonardi,
nonchè la più giovane dei finalisti.
Sul palcoscenico dell’antica capitale dell’impero asburgico
la giovane nicoterese ha fatto vedere che il canto lirico è da secoli
prerogativa del Bel Paese, e soprattutto ha mostrato di che stoffa è fatta una
giovane cantante calabrese, partita da un anonimo paese della Calabria, la cui grinta e passione
ha travalicato le difficoltà che si possono incontrare, quando si coltiva il
sogno di diventare una cantante lirica, in un ambiente che offre poche
opportunità per realizzare i propri sogni. La calabrese dalla voce che fa
vibrare i lampadari ha mostrato ai sofisticati ed esigenti giudici che i talenti possono nascere anche negli
angoli più dimenticati del mondo, e che la passione la spunta su tutto. Clarissa
ha stregato la platea con un’aria d’opera, “Habenera”, tratto dalla Carmen di
Bizet e con un’altra area tratta da “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo
Bellini “Se Romeo t’uccise un figlio”.
Pioggia d’applausi per l’unica italiana in gara e un
meritatissimo terzo posto, cui si è aggiunta una menzione speciale della
giuria, per la “vibrante espressività interpretativa” profusa dalla giovane
cantante nella sua performance. Ma le soddisfazioni per Clarissa non sono
finite qui. Da parte della giuria l’invito a continuare a studiare e un fiume
di elogi.
Già nello scorso febbraio Clarissa Leonardi aveva partecipato
al prestigioso concorso internazionale di canto lirico Giacinto Prandelli,
organizzato dalla Brixia Symphony Orchestra, che si svolge ogni anno a Brescia. Qui è stata insignita del premio speciale
riservato alla più giovane e promettente finalista. Sempre nel corso del
concorso bresciano la bravura della cantante calabrese non era sfuggita a Vittorio Terranova, titolare della cattedra
di canto lirico al Conservatorio statale “Giuseppe Verdi” di Milano e direttore
del concorso internazionale austriaco cui la Clarissa Leonardi ha appena
partecipato. E’ stato lui ad invitare la mezzosoprano nicoterese in Austria.
Un’altra grande intenditrice cui non è sfuggito il talento di
Clarissa è stata Giovanna Sorbi, docente presso il Conservatorio Giuseppe Verdi
di Milano, nonché direttore artistico del teatro Giacinto Prandelli di Brescia,
nonché una delle pochissime donne nel panorama italiano a dirigere stabilmente
un complesso sinfonico. Ebbene il maestro Giovanna Sorbi ha proposto a Clarissa
di interpretare la parte di Berta nell’opera Il barbiere di Siviglia di
Gioacchino Rossini.
Grande emozione per la giovane mezzosoprano, mentre è giunto
il momento per lei di fare scelte importanti e impegnative: fioccano infatti gli inviti a recarsi al Nord
a proseguire gli studi anche se, occorre ricordarlo, la maestra di Clarissa è
Patrizia Patelmo, docente di canto lirico presso il Conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valemtia,
insegnante a cui la giovane mezzosoprano è molto legata, e che, è doveroso
ribadirlo, a giudicare dai risultati, ha formato la ragazza in modo eccelso.
Si rinnovano gli auguri alla ragazza da parte dei suoi
concittadini, e il desiderio condiviso è quello di vederla brillare sempre di
più nel panorama del canto lirico.
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