Nicotera
Cassonetti
dati alle fiamme a Nicotera Marina, ma non nel cuore della notte, come di
solito accade, ma in piena mattinata. Erano infatti circa le 11 quando qualcuno
ha dato alle fiamme due cassonetti ricolmi di immondizia. Sembra altamente plausibile
che il rogo sia stata l’iniziativa di un cittadino esasperato dalla forzata
convivenza con cumuli nauseabondi di spazzatura, piuttosto che un’azione
vandalica. D’altronde, si è più volte evidenziato lo stato di degrado con il
quale Nicotera Marina sta per accogliere l’estate.
L’emergenza rifiuti è
stata recentemente al centro della discussione del forum delle associazioni,
che, nella serata di lunedì, si sono incontrate proprio nella frazione
marittima, per discutere delle strategie da concertare per fronteggiare
l’emergenza. Molte le idee dei ragazzi delle associazioni, tanta la grinta e la
voglia di fare, ma ciò che è emerso dal proficuo confronto è che la sola forza
di volontà può non bastare: servono risorse, aiuti e sostegno, e soprattutto si
è stabilito, in modo unanime, che non si possono fare i conti senza l’oste.
L’oste, metafora del sindaco Franco Pagano e dell’intera amministrazione, è
stato più volte tirato in ballo durante la discussione delle associazioni,
poiché vi sono iniziative da prendere e, eventualmente, da mettere in atto, che
non possono prescindere dalla figura del primo cittadino. Proprio per questo
motivo i rappresentanti delle associazioni hanno scritto e protocollato una
lettera, proprio all’indirizzo di Franco Pagano, in cui si chiede un incontro
nel corso del quale saranno sottoposte alla sua attenzione i proponimenti e le
idee per affrontare l’emergenza.
Le
proposte Lo smaltimento di carta e plastica potrebbe essere
la parte meno dolente della questione. E’ sull’umido che tutto diventa più
complicato. Sia perché esso esige tempi brevi di smaltimento a causa della
decomposizione delle parti organiche e sia perché, a causa della mancata
raccolta differenziata, è mischiato con altri rifiuti rendendo complicato
qualche altro eventuale utilizzo, ad esempio come fertilizzante. Nel corso
dell’incontro l’associazione Nicotera Nostra ha proposto di contattare qualche
centrale bio gas, di quelle, per intenderci, che trasformano gli scarti
organici in energia, per valutare un suo eventuale smaltimento in questo senso.
La proposta non è sembrata affatto malvagia, anzi è stata contemplata con un
certo interesse dal forum, che, ovviamente, la “girerà” al sindaco nel corso
dell’incontro che dovrebbe svolgersi a breve.
Cultura
ecologica Ampio spazio nel dibattito è stata data a quella che
stata definita la “cultura ecologica”. Il rispetto del ambiente in cui si vive
è indispensabile per vivere in un mondo più pulito. Per le associazioni non
basta invocare l’intervento degli amministratori, è necessario far germogliare
dentro ogni singolo cittadino una coscienza ecologica. Senza di quella ogni
sforzo potrebbe essere vano. “Innanzitutto come si fa ad abituare la gente ad
effettuare la differenziata se mancano le basilari regole del trattamento
domestico dei rifiuti?” E’ Claudia Calogero, esponente di Abracalabria, a porre
una domanda che spalanca le porte verso la tematica della sensibilizzazione
ecologica. A dire il vero Abracalabria alla delicata argomentazione del rispetto
dell’ambiente ci aveva già pensato circa cinque mesi fa, quando aveva proposto
al Comune, tramite domanda regolarmente protocollata, di lavorare gratuitamente
sulla formazione di una cultura ecologica nei cittadini. Una campagna di sensibilizzazione
massiccia che sarebbe avvenuta con volantini, gazebo informativi, incontri
nelle scuole, e quanto poteva servire per creare nel cittadino la mentalità del
rispetto dell’ambiente.
“Purtroppo- ha
rammentato Claudia Calogero- la domanda è stata ignorata, e mai presa in
considerazione.”
Ma in effetti le
associazioni non hanno tutti i torti: urge una certa sensibilità ecologica. “Si
potrebbe insegnare al cittadino come si abbatte il volume della spazzatura.- ha
aggiunto la militante di Abracalabria- Piegando i cartoni e contenitori del latte o
dei succhi di frutta, rimpicciolendo il loro volume si avranno rifiuti meno ingombranti.
Insegnare altresì come si fa il compostaggio domestico, facendo diventare i
rifiuti organici in concime per le piante. Ad esempio, i gusci delle uova sono
calcio per le piante, mentre i fondi del caffè sono degli ottimi fertilizzanti
o possono essere usati come cosmetici anticellulite”.
Secondo le associazioni
il problema sarà risolto quando si incontreranno buoni e volenterosi amministratori e bravi
cittadini pieni di buon senso e rispettosi del proprio ambiente.
Enza Dell’Acqua
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