Nicotera-
Nei
ricordi di ogni nicoterese c’è una scampagnata giovanile a Britto. Un ricordo
la cui scenografia era la natura incontaminata: alberi antichissimi, il profumo
intenso dei fiori a primavera, e soprattutto il torrente Britto, da cui la
località prende il nome, che scorreva tranquillo e limpidissimo su un letto
scosceso e ripido che dalle pendici del Monto Poro giungeva al mare, facevano
da sfondo a giornate memorabili in cui si ritrovava il gusto di vivere a
contatto con il verde immersi in un paesaggio incantevole.
Eternit
nel torrente Ora Britto è solo un bel ricordo da
conservare, perché di quel luogo ameno e delizioso non è rimasto più niente. Il
paradiso della natura incontaminata è adesso stato trasformato nella roccaforte
dell’incuria e del degrado, e soprattutto, in un luogo altamente inquinante se
non addirittura pericoloso per la salute delle persone, infatti nel torrente
che attraversa una vasta area di campagne, moltissime delle quali coltivate, giace
dell’eternit, come si può vedere dalle foto qui riportate. Il materiale,
notoriamente cancerogeno, viene debolmente roso dalle acque durante la
primavera, ma presumibilmente travolto dalla piena nella la stagione invernale.
La
giornata ecologica La sconcertante scoperta è stata fatta
da alcuni militanti dell’associazione Nicotera Nostra che nella giornata di
sabato scorso si sono recati in località Britto per effettuare un sopralluogo
in vista della seconda giornata ecologica che, nel corso dell’incontro del
forum delle associazioni, era stato deciso che si sarebbe svolta propria
nell’area dove scorre l’omonimo torrente. I tre militanti dell’associazione,
che sono Anna Maria Giofrè, Nicola di Bella e Tommaso Michienzi, di concerto
con la cronista, hanno potuto prendere atto dello stato di grave abbandono in
cui versa l’intera zona, ma, cosa più inquietante, hanno potuto constatare la
presenza del pericoloso materiale inquinante.
Il coordinatore del
forum delle associazioni, don Francesco Vardè, aveva scritto e protocollato una
lettera all’indirizzo del sindaco Franco Pagano nella quale si rendeva edotto
il primo cittadino quanto stabilito dalle varie associazioni, ovvero che la
seconda giornata ecologica avrebbe dovuto tenersi il 9 giugno a Britto. E non è
un caso se usiamo il condizionale,
perché vista la presenza dell’eternit sulle sponde del torrente (parzialmente
immerso nell’acque), la rimozione dello stesso è una operazione delicata che
non può certo competere ai volontari delle associazioni. Nella missiva Don
Francesco Vardè aveva chiesto infatti al sindaco che l’amministrazione comunale
mettesse a disposizione personale ed in particolare mezzi per la raccolta di
materiali ingombranti che risultano sussistere nella zona. Si chiedeva inoltre
che l’amministrazione potesse provvedere ad emettere ordinanze ad hoc di
divieto di scarico in detta località con possibili controlli.
Ora “il pasticciaccio
brutto” attende una soluzione e degli interventi non procrastinabili. Ne va,
com’è facilmente intuibile, della salute delle persone. Intanto sembra che
circa un mese fa il Comune si era attivato per promuovere un censimento
dell’eternit nel territorio comunale, una sorta di mappatura che avrebbe dovuto
dare un’idea di quanto il materiale potenzialmente cancerogeno fosse presente
dentro e fuori le mura della città.
Goletta
Verde Che le acque del Britto non fossero proprio “le
chiare e fresche dolci acque” di petrarchesca memoria lo aveva già stabilito
Goletta Verde che, meno di un anno fa, aveva scattato una “istantanea” alle
acque calabresi: su 24 campioni analizzati, 19 erano risultati fuori legge. Lo
sgradito riconoscimento era andato anche al torrente Britto, in quanto le sue
acque risultavano “fortemente inquinate”. Ora si scopre che il letto del Britto
custodisce anche delle lastre di eternit.
Alla luce di quanto
emerso, sembra quasi assurdo protestare contro il rigassificatore che sarebbe
imposto al territorio calabrese da multinazionali esterne, se poi chi vive in
Calabria non ha il minimo rispetto per la sua terra. E gettare dell’eternit del
fiume è avvelenare lentamente l’ambiente e le persone.
Le associazioni hanno
già stabilito che presto si riuniranno per discutere sulla questione e dove
eventualmente effettuare la giornata ecologica, stabilendo se e in che misura
potrà tenersi a Britto. Inoltre scopo precipuo delle associazioni sarà
discutere del problema eternit nel territorio. Uno spirito ecologico non può
prescindere da una problematica del genere.
Enza Dell’Acqua
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