mercoledì 22 maggio 2013

Eternit nelle acque del Britto





Nicotera- Nei ricordi di ogni nicoterese c’è una scampagnata giovanile a Britto. Un ricordo la cui scenografia era la natura incontaminata: alberi antichissimi, il profumo intenso dei fiori a primavera, e soprattutto il torrente Britto, da cui la località prende il nome, che scorreva tranquillo e limpidissimo su un letto scosceso e ripido che dalle pendici del Monto Poro giungeva al mare, facevano da sfondo a giornate memorabili in cui si ritrovava il gusto di vivere a contatto con il verde immersi in un paesaggio incantevole.
Eternit nel torrente Ora Britto è solo un bel ricordo da conservare, perché di quel luogo ameno e delizioso non è rimasto più niente. Il paradiso della natura incontaminata è adesso stato trasformato nella roccaforte dell’incuria e del degrado, e soprattutto, in un luogo altamente inquinante se non addirittura pericoloso per la salute delle persone, infatti nel torrente che attraversa una vasta area di campagne, moltissime delle quali coltivate, giace dell’eternit, come si può vedere dalle foto qui riportate. Il materiale, notoriamente cancerogeno, viene debolmente roso dalle acque durante la primavera, ma presumibilmente travolto dalla piena nella la stagione invernale.
La giornata ecologica La sconcertante scoperta è stata fatta da alcuni militanti dell’associazione Nicotera Nostra che nella giornata di sabato scorso si sono recati in località Britto per effettuare un sopralluogo in vista della seconda giornata ecologica che, nel corso dell’incontro del forum delle associazioni, era stato deciso che si sarebbe svolta propria nell’area dove scorre l’omonimo torrente. I tre militanti dell’associazione, che sono Anna Maria Giofrè, Nicola di Bella e Tommaso Michienzi, di concerto con la cronista, hanno potuto prendere atto dello stato di grave abbandono in cui versa l’intera zona, ma, cosa più inquietante, hanno potuto constatare la presenza del pericoloso materiale inquinante.
Il coordinatore del forum delle associazioni, don Francesco Vardè, aveva scritto e protocollato una lettera all’indirizzo del sindaco Franco Pagano nella quale si rendeva edotto il primo cittadino quanto stabilito dalle varie associazioni, ovvero che la seconda giornata ecologica avrebbe dovuto tenersi il 9 giugno a Britto. E non è un caso se usiamo  il condizionale, perché vista la presenza dell’eternit sulle sponde del torrente (parzialmente immerso nell’acque), la rimozione dello stesso è una operazione delicata che non può certo competere ai volontari delle associazioni. Nella missiva Don Francesco Vardè aveva chiesto infatti al sindaco che l’amministrazione comunale mettesse a disposizione personale ed in particolare mezzi per la raccolta di materiali ingombranti che risultano sussistere nella zona. Si chiedeva inoltre che l’amministrazione potesse provvedere ad emettere ordinanze ad hoc di divieto di scarico in detta località con possibili controlli.
Ora “il pasticciaccio brutto” attende una soluzione e degli interventi non procrastinabili. Ne va, com’è facilmente intuibile, della salute delle persone. Intanto sembra che circa un mese fa il Comune si era attivato per promuovere un censimento dell’eternit nel territorio comunale, una sorta di mappatura che avrebbe dovuto dare un’idea di quanto il materiale potenzialmente cancerogeno fosse presente dentro e fuori le mura della città.
Goletta Verde Che le acque del Britto non fossero proprio “le chiare e fresche dolci acque” di petrarchesca memoria lo aveva già stabilito Goletta Verde che, meno di un anno fa, aveva scattato una “istantanea” alle acque calabresi: su 24 campioni analizzati, 19 erano risultati fuori legge. Lo sgradito riconoscimento era andato anche al torrente Britto, in quanto le sue acque risultavano “fortemente inquinate”. Ora si scopre che il letto del Britto custodisce anche delle lastre di eternit.
Alla luce di quanto emerso, sembra quasi assurdo protestare contro il rigassificatore che sarebbe imposto al territorio calabrese da multinazionali esterne, se poi chi vive in Calabria non ha il minimo rispetto per la sua terra. E gettare dell’eternit del fiume è avvelenare lentamente l’ambiente e le persone.
Le associazioni hanno già stabilito che presto si riuniranno per discutere sulla questione e dove eventualmente effettuare la giornata ecologica, stabilendo se e in che misura potrà tenersi a Britto. Inoltre scopo precipuo delle associazioni sarà discutere del problema eternit nel territorio. Uno spirito ecologico non può prescindere da una problematica del genere.

Enza Dell’Acqua


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