giovedì 12 ottobre 2017

Incendio sulla scogliera.



 Questo articolo è uscito il 3 giugno 2017.
Nicotera. Vigoroso incendio nella scogliera “preicciola”, ieri mattina. A prendere fuoco sono stati pneumatici, suppellettili e rifiuti vari da tempo immemorabile accumulati sulle pietre bianche del litorale petroso. La combustione dei copertoni ha prodotto un intenso fumo nero che si è sparso nel cielo limpidissimo; e, insieme al fumo, dal rogo si è sprigionata la diossina, temibile sostanza tossica e cancerogena. Una bellissima mattinata di sole, dal cielo terso e il mare pulitissimo, funestata dalla spirale nera prodotta dal rogo tossico e da un odore sgradevolissimo che si spargeva per ogni dove. In spiaggia vi erano diverse persone. In molti, tra turisti e residenti, hanno voluto concedersi una giornata al mare, e magari approfittare per fare il primo bagno, immergendosi nelle acque cristalline. Ma quell’incendio proprio non ci voleva: l’ombra del fumo nero, alta come un gigante minaccioso, si specchiava nell’azzurro del mare. Non è chiaro se il rogo abbia avuto origini dolose o se invece si debba parlare di auto combustione. Certo è che l’area è stracolma di rifiuti d’ogni genere. Il mare qui vi deposita di tutto: dai copertoni delle auto a vecchi elettrodomestici, dalle bombole del gas a suppellettili di ogni genere. Insomma, tutto ciò che la gente butta nei letti delle fiumane o nei pressi di un fosso finiscono in mare, il quale, a sua volta, lo rideposita a terra, nel caso in specie sulla favolosa scogliera “preicciola”, ormai da secoli abbandonata ad un’incuria senza precedenti. Perché, oltre a tutti i detriti vari, a fare da corollario allo scempio c’è la vegetazione selvaggia fatta di sterpaglie, già a maggio seccate dal sole. Il Quotidiano si è spesso occupato delle terribili condizioni in cui versa la scogliera, pubblicando annualmente un report con tanto di foto documentali. L’incuria spesso procura danni non indifferenti, com’è successo stamattina. C’è poi la piaga irrisolta dei copertoni abbandonati dappertutto. La legge prevede che debbano essere regolarmente smaltiti. Invece, per evitare i costi di smaltimento, in molti se ne disfano affidandoli all’imprevedibilità dei greti dei fiumi. Tutto il resto è storia contemporanea: è un incendio tossico in una bellissima mattinata di inizio giugno in una splendida località di mare.

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