Questo articolo è uscito il 3 giugno 2017.
Nicotera.
Vigoroso
incendio nella scogliera “preicciola”, ieri mattina. A prendere fuoco sono
stati pneumatici, suppellettili e rifiuti vari da tempo immemorabile accumulati
sulle pietre bianche del litorale petroso. La combustione dei copertoni ha prodotto
un intenso fumo nero che si è sparso nel cielo limpidissimo; e, insieme al
fumo, dal rogo si è sprigionata la diossina, temibile sostanza tossica e
cancerogena. Una bellissima mattinata di sole, dal cielo terso e il mare
pulitissimo, funestata dalla spirale nera prodotta dal rogo tossico e da un
odore sgradevolissimo che si spargeva per ogni dove. In spiaggia vi erano
diverse persone. In molti, tra turisti e residenti, hanno voluto concedersi una
giornata al mare, e magari approfittare per fare il primo bagno, immergendosi
nelle acque cristalline. Ma quell’incendio proprio non ci voleva: l’ombra del
fumo nero, alta come un gigante minaccioso, si specchiava nell’azzurro del
mare. Non è chiaro se il rogo abbia avuto origini dolose o se invece si debba
parlare di auto combustione. Certo è che l’area è stracolma di rifiuti d’ogni
genere. Il mare qui vi deposita di tutto: dai copertoni delle auto a vecchi
elettrodomestici, dalle bombole del gas a suppellettili di ogni genere.
Insomma, tutto ciò che la gente butta nei letti delle fiumane o nei pressi di
un fosso finiscono in mare, il quale, a sua volta, lo rideposita a terra, nel
caso in specie sulla favolosa scogliera “preicciola”, ormai da secoli
abbandonata ad un’incuria senza precedenti. Perché, oltre a tutti i detriti
vari, a fare da corollario allo scempio c’è la vegetazione selvaggia fatta di
sterpaglie, già a maggio seccate dal sole. Il Quotidiano si è spesso occupato
delle terribili condizioni in cui versa la scogliera, pubblicando annualmente
un report con tanto di foto documentali. L’incuria spesso procura danni non
indifferenti, com’è successo stamattina. C’è poi la piaga irrisolta dei
copertoni abbandonati dappertutto. La legge prevede che debbano essere
regolarmente smaltiti. Invece, per evitare i costi di smaltimento, in molti se
ne disfano affidandoli all’imprevedibilità dei greti dei fiumi. Tutto il resto
è storia contemporanea: è un incendio tossico in una bellissima mattinata di
inizio giugno in una splendida località di mare.
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