Nicotera.
Nuovo
colpo messo a segno dai Carabinieri di Nicotera Superiore, guidati dal
comandante facente funzioni Ezio Giarrizzo. Congiuntamente ai colleghi di
Nicotera Marina, guidati da comandante Fabio Cirone, i militari, coordinati dal
Capitano Dario Solito, del Comando di Tropea, hanno messo a segno un nuovo
colpo contro la coltivazione e lo spaccio di marijuana. Nella giornata di ieri,
infatti, i Carabinieri hanno rinvenuto nei pressi di località “Vasia”, una zona
sita nella parte retrostante dell’antica via Borgo, una estesa coltivazione di
marijuana, quasi mimetizzata all’interno di una fitta vegetazione. Si tratta di
150 piante, dell’altezza media di cm 120 circa. L’operazione ha comportato
anche un arresto: si tratta di un uomo, un classe ’81, sorpreso all’interno della
coltivazione mentre era intento ad annaffiare la marijuana. L’arrestato,
espletate le formalità, veniva associato presso la Casa circondariale di Vibo
Valentia a disposizione dell’autorità giudiziaria di Vibo Valentia, mentre la
piantagione veniva estirpata e distrutta. L’attività di ieri rientra in un
articolato piano di intervento, posto in atto dai militari della cittadina
costiera, coordinato dalla Compagnia Carabinieri di Tropea, volto al contrasto
del fenomeno della produzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti e
psicotrope.
I rinvenimenti di tali
estensioni di canapa indiana si susseguono con notevole frequenza nel
territorio nicoterese. Solo una settimana fa, infatti, veniva individuata e
distrutta una serra, nel cuore del centro storico, in via Duomo, una serra con
all’interno qualcosa come 250 piante alte più di un metro e mezzo. All’interno
tutto l’occorrente per curare la piantagione: i classici attrezzi del mestiere
per la cura di un orto e, ulteriore schiaffo alla legalità, la serra veniva
annaffiata grazie ad allaccio abusivo alla rete idrica comunale. La novità vera
è però costituita dal fatto che l’ingegneria criminale si è attrezzata a tal
punto da far sì che il pompaggio dell’acqua per l’irrigazione venisse azionata
a distanza, di modo che si frequentasse la piantagione il meno possibile, se
non per le brevissime cure e la fase finale dell’eradicamento. Appare chiaro
dunque che il fenomeno, nonostante l’azione di contrasto delle Forze
dell’ordine, continua a prosperare, nonostante i rischi connessi a tali scelte
delinquenziali.
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