giovedì 12 ottobre 2017

Marijuana 2.



Nicotera. Nuovo colpo messo a segno dai Carabinieri di Nicotera Superiore, guidati dal comandante facente funzioni Ezio Giarrizzo. Congiuntamente ai colleghi di Nicotera Marina, guidati da comandante Fabio Cirone, i militari, coordinati dal Capitano Dario Solito, del Comando di Tropea, hanno messo a segno un nuovo colpo contro la coltivazione e lo spaccio di marijuana. Nella giornata di ieri, infatti, i Carabinieri hanno rinvenuto nei pressi di località “Vasia”, una zona sita nella parte retrostante dell’antica via Borgo, una estesa coltivazione di marijuana, quasi mimetizzata all’interno di una fitta vegetazione. Si tratta di 150 piante, dell’altezza media di cm 120 circa. L’operazione ha comportato anche un arresto: si tratta di un uomo, un  classe ’81, sorpreso all’interno della coltivazione mentre era intento ad annaffiare la marijuana. L’arrestato, espletate le formalità, veniva associato presso la Casa circondariale di Vibo Valentia a disposizione dell’autorità giudiziaria di Vibo Valentia, mentre la piantagione veniva estirpata e distrutta. L’attività di ieri rientra in un articolato piano di intervento, posto in atto dai militari della cittadina costiera, coordinato dalla Compagnia Carabinieri di Tropea, volto al contrasto del fenomeno della produzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope.
I rinvenimenti di tali estensioni di canapa indiana si susseguono con notevole frequenza nel territorio nicoterese. Solo una settimana fa, infatti, veniva individuata e distrutta una serra, nel cuore del centro storico, in via Duomo, una serra con all’interno qualcosa come 250 piante alte più di un metro e mezzo. All’interno tutto l’occorrente per curare la piantagione: i classici attrezzi del mestiere per la cura di un orto e, ulteriore schiaffo alla legalità, la serra veniva annaffiata grazie ad allaccio abusivo alla rete idrica comunale. La novità vera è però costituita dal fatto che l’ingegneria criminale si è attrezzata a tal punto da far sì che il pompaggio dell’acqua per l’irrigazione venisse azionata a distanza, di modo che si frequentasse la piantagione il meno possibile, se non per le brevissime cure e la fase finale dell’eradicamento. Appare chiaro dunque che il fenomeno, nonostante l’azione di contrasto delle Forze dell’ordine, continua a prosperare, nonostante i rischi connessi a tali scelte delinquenziali.

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