Questo articolo è uscito il 30 giugno 2017
Nicotera. Le innumerevoli operazioni di polizia contro la produzione e lo spaccio di marijuana, l’individuazione degli allacci abusi alla rete idrica, nonché tutta una serie di interventi per il ripristino della legalità effettuati dai Carabinieri, rappresentano, per il territorio nicoterese, una autentica svolta dopo una lunga letargia in cui Nicotera era scossa solo dalle grandi inchieste contro gli affari della cosca egemone dei Mancuso, effettuate dalla Procura di Vibo o dalla Dda di Catanzaro. L’ultimissima operazione è quella, già ampiamente trattata dalla cronaca, della cattura di Pantaleone Mancuso, cl. ’61, detto “Luni u ngegneri”, considerato boss dell’omonima cosca. Un colpaccio per le Forze dell’ordine, che hanno messo a segno un altro tassello, forse il più importante, nell’ambito di quella operazione di “repulisti” di un territorio funestato dal malaffare. Le campagne circostanti Nicotera sembrano essere diventate l’Eden dei coltivatori di canapa indiana: tra i pomodori rosso cremisi sotto il sole rovente e le sterpaglie incolte si ergono rigogliose le piante illegali. Una volta raccolte, officina di perfezionamento della canapa è il centro storico, con la sua miriade di vicoli e vicoletti tra case consunte dal tempo, abbandonate dai proprietari cinquant’anni fa ed ora elette a laboratori ad uso dei manutengoli della cosca. Quasi parallelamente a queste operazioni è partita dai primi di giugno l’attività di controllo volta ad individuare i vari allacci abusi alla rete idrica comunale, nella frazione Marina. Interventi che stanno dando importanti risultati. Questi ultimi nascono da una iniziativa dei commissari prefettizi, messi in allarme da un anomalo quanto abnorme consumo d’acqua nella fazione marittima. Azioni, queste effettuate dalle Forze dell’ordine, che donano a Nicotera, un paese troppe volte umiliato dallo strapotere della manovalanza dei Mancuso, e guastato da una cultura filo mafiosa, la speranza di poter emergere da un pantano di illegalità. Il lavoro da esse effettuato rappresenta una svolta, un segnale importantissimo da dare a chi aveva perso la fiducia nell’azione dello Stato. Il capitano Dario Solito, il comandante di Nicotera Marina Fabio Cirone, il comandante di Nicotera superiore Luca Caravaglio e il vice comandante Ezio Giarrizzo, protagonisti delle ultime imprese contro i delinquenti e a favore di un territorio malandato, sono nomi sempre più amati e sempre più familiari per i nicoteresi perbene. Nomi di uomini coraggiosi, che lavorano in condizioni difficili, con spirito di abnegazione, sempre presenti per i cittadini, capaci di mettere a segno importanti operazioni, nonostante siano in pochi e con pochi mezzi (si pensi ad esempio al grave gap dell’assenza del sistema di video sorveglianza in città). E Nicotera ha bisogno di riappropriarsi della speranza.
Nicotera. Le innumerevoli operazioni di polizia contro la produzione e lo spaccio di marijuana, l’individuazione degli allacci abusi alla rete idrica, nonché tutta una serie di interventi per il ripristino della legalità effettuati dai Carabinieri, rappresentano, per il territorio nicoterese, una autentica svolta dopo una lunga letargia in cui Nicotera era scossa solo dalle grandi inchieste contro gli affari della cosca egemone dei Mancuso, effettuate dalla Procura di Vibo o dalla Dda di Catanzaro. L’ultimissima operazione è quella, già ampiamente trattata dalla cronaca, della cattura di Pantaleone Mancuso, cl. ’61, detto “Luni u ngegneri”, considerato boss dell’omonima cosca. Un colpaccio per le Forze dell’ordine, che hanno messo a segno un altro tassello, forse il più importante, nell’ambito di quella operazione di “repulisti” di un territorio funestato dal malaffare. Le campagne circostanti Nicotera sembrano essere diventate l’Eden dei coltivatori di canapa indiana: tra i pomodori rosso cremisi sotto il sole rovente e le sterpaglie incolte si ergono rigogliose le piante illegali. Una volta raccolte, officina di perfezionamento della canapa è il centro storico, con la sua miriade di vicoli e vicoletti tra case consunte dal tempo, abbandonate dai proprietari cinquant’anni fa ed ora elette a laboratori ad uso dei manutengoli della cosca. Quasi parallelamente a queste operazioni è partita dai primi di giugno l’attività di controllo volta ad individuare i vari allacci abusi alla rete idrica comunale, nella frazione Marina. Interventi che stanno dando importanti risultati. Questi ultimi nascono da una iniziativa dei commissari prefettizi, messi in allarme da un anomalo quanto abnorme consumo d’acqua nella fazione marittima. Azioni, queste effettuate dalle Forze dell’ordine, che donano a Nicotera, un paese troppe volte umiliato dallo strapotere della manovalanza dei Mancuso, e guastato da una cultura filo mafiosa, la speranza di poter emergere da un pantano di illegalità. Il lavoro da esse effettuato rappresenta una svolta, un segnale importantissimo da dare a chi aveva perso la fiducia nell’azione dello Stato. Il capitano Dario Solito, il comandante di Nicotera Marina Fabio Cirone, il comandante di Nicotera superiore Luca Caravaglio e il vice comandante Ezio Giarrizzo, protagonisti delle ultime imprese contro i delinquenti e a favore di un territorio malandato, sono nomi sempre più amati e sempre più familiari per i nicoteresi perbene. Nomi di uomini coraggiosi, che lavorano in condizioni difficili, con spirito di abnegazione, sempre presenti per i cittadini, capaci di mettere a segno importanti operazioni, nonostante siano in pochi e con pochi mezzi (si pensi ad esempio al grave gap dell’assenza del sistema di video sorveglianza in città). E Nicotera ha bisogno di riappropriarsi della speranza.
Nessun commento:
Posta un commento