Nicotera.
La
lotta alla mafia e alla corruzione passa anche, e soprattutto, attraverso la
semplificazione della gestione dei servizi amministrativi del Comune. I
Commissari prefettizi alla guida della casa municipale nicoterese lo sanno
bene, ed è per questo che stanno cercando di avviare l’ente verso la completa
informatizzazione degli uffici. Sono infatti al lavoro in questi giorni per
attivare il servizio di trasparenza e anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione, così per come previsto dalle normativa vigenti dall’Autorità nazionale anti corruzione. Un
grande passo avanti per il Comune costiero che si accinge così a diventare quel
“palazzo di vetro” da troppo tempo vagheggiato da vari amministratori. Ma quei
muri, spessi come quelli di un bunker, non sono mai diventati davvero
trasparenti e ciò che si decretava nelle stanze di palazzo Convento spesso era
un mistero fitto non solo per i cittadini ma anche per un’altra ala del Comune,
cioè una mano spesso non sapeva cosa stesse facendo l’altra. E ciò a causa
della mancanza di un sistema telematico globale che mettesse in comunicazione
un settore dell’ente con un altro. Ad esempio, il Comune di Nicotera ha, da
tempo immemorabile, un imperdonabile gap, ovvero la mancanza dell’anagrafe
tributaria. In pratica, non esiste un registro telematico dei tributari. Ad
aggravare la cosa, la città manca di toponomastica. Fatta e rifatta più volte,
l’importante documento di identificazione delle vie cittadine è sempre rimasto
confinato in qualche sperduto fascicolo. Una cosa che va a complicare l’individuazione
di eventuali evasori. A comprova di ciò ci sono i riscontri effettuati dalla
Polizia municipale che, di concerto con i Carabinieri della stazione di
Nicotera Marina, hanno scovato nella frazione marittima decine e decine di
utenti collegati alla rete idrica comunale in modo del tutto abusivo, in
pratica il Comune ignorava la loro esistenza dal punto di vista tributario. Una
cosa di estrema gravità che solo il lavoro dei pubblici ufficiali, su impulso
della terna commissariale, attualmente alla guida di palazzo Convento, ha
portato alla luce: nessun amministratore, prima d’ora, si era attivato in
questo senso e i tanti abusivi consumavano quantità esponenziali d’acqua senza
versare nemmeno un centesimo nelle casse comunali, anzi, spesso si
equipaggiavano di striscioni e fischietti per recarsi a protestare contro le
istituzioni per i disservizi, senza, forse, neanche immaginare che i servizi
possono essere garantiti dal regolare pagamento delle tasse.
Il Commissario Nicola
Auricchio pare intenzionato ad andare fino in fondo alla cosa, cominciando con
l’informatizzazione di tutti i settori del Comune. “Pagare tutti per pagare
meno”, afferma, prendendo a prestito un noto adagio. «Una delle mie missioni è
la lotta all’evasione fiscale», puntualizza il funzionario governativo e, a
giudicare dal lavoro che sta compiendo, è decisamente sulla buona strada, anche
se c’è da considerare che l’informatizzazione dell’ente non sarà un’operazione
semplicissima: il passaggio dal cartaceo al multimediale prevede la debita
istruzione dei dipendenti comunali, ma il passaggio va fatto senza
tentennamenti, per occorre far luce su ogni angolo nascosto di palazzo
Convento.
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