Nicotera.
Laboratorio
analisi dell’ospedale a rischio chiusura. È questa l’ultima, poco rasserenante,
novità che aleggia sul nosocomio cittadino. Il motivo è
la mancanza di personale addetto a trasportare le provette contenenti i
campioni di sangue verso l’ospedale i Vibo, dove vengono analizzate. La
notizia, che è già diventata l’argomento del giorno all’interno della struttura
medmea, comincia a diventare di dominio pubblico anche in paese. E le reazioni
a questa possibilità sono di segno decisamente negativo, com’è immaginabile,
poiché Nicotera e i nicoteresi, se si verificasse tale evenianza, perderebbero un altro importante servizio. Una
perdita che li costringerebbe a sorbirsi 30 km di strada per raggiungere
l’ospedale di Vibo, dove effettuare il prelievo. E il disservizio
interesserebbe non solo i nicoteresi ma moltissime altre persone dei paesi
viciniori, da Limbadi a Joppolo, passando, ovviamente, per tutte le frazioni
dei paesi interessati. Il laboratorio analisi, che sarebbe più esatto definire
centro prelievi, serve infatti una larga fetta di popolazione e macina numeri
di tutto rispetto. Ma cosa ci sarebbe alla base della ventilata chiusura del
servizio? Il problema pare si debba individuare all’interno della pianta organica
dell’ospedale. Nello specifico, l’impiegato attualmente addetto al trasporto
delle provette al laboratorio analisi di Vibo tra pochi mesi andrà in pensione.
Il responsabile della struttura ospedaliera, il dottor Francesco Prenesti, si è
prontamente attivato cercando di individuare dei sostituti negli impiegati
dell’Asp che prestano servizio all’interno del nosocomio nicoterese. Ma ha
dovuto prendere atto di trovarsi di fronte a un muro di gomma. Di dover fare i
conti, cioè, con il netto diniego del personale individuato di svolgere le
importantissime mansioni del collega che tra breve sarà collocato a riposo.
«Nel caso in cui non si riesca a reperire il personale atto a svolgere tale
funzione, il centro prelievi dovrà chiudere i battenti- ha spiegato il dottor
Prenesti- da parte mia,- ha aggiunto- sto facendo quanto è nelle mie
possibilità. Ma se io ho le mani legate, dovranno essere i dirigenti dell’Asp
di Vibo a decidere il da farsi, se, cioè, garantire questo importante servizio
ai cittadini, trovando una soluzione, oppure no». Questa la dichiarazione del
responsabile della struttura ospedaliera. Tra le sue parole si può scorgere un
certo rammarico: sentimento condiviso da una città che si accinge ad assistere
all’ennesima chiusura di un servizio sanitario fondamentale per la gente.
Qualcuno, insomma,
nelle stanze del potere dovrà provare a scalfire questo muro di ottusità innalzato
dalle logiche di un sistema interno che si pone da ostacolo alla sopravvivenza
della stessa struttura. L’ospedale cittadino, che ha sempre subìto scippi per
decisioni politiche che cadevano dall’altro e annientavano i servizi sanitari essenziali
ai cittadini, ora potrebbe perdere un altro importante tassello, e questa volta
non sarà colpa del politico e dell’austerity ma di un autolesionismo tutto
nicoterese. L’unica speranza è che ad ergersi a giudice severo sia il direttore
generale Angela Caligiuri, altrimenti Nicotera dovrà salutare per sempre il suo
centro prelievi.
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