giovedì 12 ottobre 2017

Sanità. Centro prelievi a rischio chiusura: manca il personale addetto al trasporto delle provette.



Nicotera. Laboratorio analisi dell’ospedale a rischio chiusura. È questa l’ultima, poco rasserenante, novità che aleggia sul nosocomio cittadino. Il motivo è la mancanza di personale addetto a trasportare le provette contenenti i campioni di sangue verso l’ospedale i Vibo, dove vengono analizzate. La notizia, che è già diventata l’argomento del giorno all’interno della struttura medmea, comincia a diventare di dominio pubblico anche in paese. E le reazioni a questa possibilità sono di segno decisamente negativo, com’è immaginabile, poiché Nicotera e i nicoteresi, se si verificasse tale evenianza, perderebbero un altro importante servizio. Una perdita che li costringerebbe a sorbirsi 30 km di strada per raggiungere l’ospedale di Vibo, dove effettuare il prelievo. E il disservizio interesserebbe non solo i nicoteresi ma moltissime altre persone dei paesi viciniori, da Limbadi a Joppolo, passando, ovviamente, per tutte le frazioni dei paesi interessati. Il laboratorio analisi, che sarebbe più esatto definire centro prelievi, serve infatti una larga fetta di popolazione e macina numeri di tutto rispetto. Ma cosa ci sarebbe alla base della ventilata chiusura del servizio? Il problema pare si debba individuare all’interno della pianta organica dell’ospedale. Nello specifico, l’impiegato attualmente addetto al trasporto delle provette al laboratorio analisi di Vibo tra pochi mesi andrà in pensione. Il responsabile della struttura ospedaliera, il dottor Francesco Prenesti, si è prontamente attivato cercando di individuare dei sostituti negli impiegati dell’Asp che prestano servizio all’interno del nosocomio nicoterese. Ma ha dovuto prendere atto di trovarsi di fronte a un muro di gomma. Di dover fare i conti, cioè, con il netto diniego del personale individuato di svolgere le importantissime mansioni del collega che tra breve sarà collocato a riposo. «Nel caso in cui non si riesca a reperire il personale atto a svolgere tale funzione, il centro prelievi dovrà chiudere i battenti- ha spiegato il dottor Prenesti- da parte mia,- ha aggiunto- sto facendo quanto è nelle mie possibilità. Ma se io ho le mani legate, dovranno essere i dirigenti dell’Asp di Vibo a decidere il da farsi, se, cioè, garantire questo importante servizio ai cittadini, trovando una soluzione, oppure no». Questa la dichiarazione del responsabile della struttura ospedaliera. Tra le sue parole si può scorgere un certo rammarico: sentimento condiviso da una città che si accinge ad assistere all’ennesima chiusura di un servizio sanitario fondamentale per la gente.
Qualcuno, insomma, nelle stanze del potere dovrà provare a scalfire questo muro di ottusità innalzato dalle logiche di un sistema interno che si pone da ostacolo alla sopravvivenza della stessa struttura. L’ospedale cittadino, che ha sempre subìto scippi per decisioni politiche che cadevano dall’altro e annientavano i servizi sanitari essenziali ai cittadini, ora potrebbe perdere un altro importante tassello, e questa volta non sarà colpa del politico e dell’austerity ma di un autolesionismo tutto nicoterese. L’unica speranza è che ad ergersi a giudice severo sia il direttore generale Angela Caligiuri, altrimenti Nicotera dovrà salutare per sempre il suo centro prelievi.

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