lunedì 26 marzo 2018

FOCUS SULLA STRUTTURA SANITARIA NICOTERESE. Ecco l’interminabile lista dei disservizi che si ripercuote su una vastissima fascia di utenti.



Nicotera. Abbandonato al suo destino. Questa è l’impressione che si ha nel guardare da vicino la condizione dell’ospedale di Nicotera. E non ci riferiamo soltanto all’edificio vero e proprio, ma alla struttura ospedaliera in quanto erogatrice di servizi. Certo, molto ci sarebbe da dire anche delle condizioni strutturali del nosocomio, con i suoi muri aggrediti dall’umidità, le enormi criticità che lo erodono inesorabilmente. Il problema di cui ci occuperemo oggi è il continuo depotenziamento dei servizi essenziali ai cittadini; è l’indifferenza a cui i vertici dell’Asp lo hanno condannato; è la sua continua spoliazione di prestazioni indispensabili ad una vasta e incredibilmente ignorata utenza. L’elenco delle cose che non vanno è lungo e articolato. E’ un resoconto che arriva da lontano, dalla lunga notte dell’abbandono di una enorme struttura, condannata ad un degrado senza appello. Fino a poco tempo fa c’era Ortopedia; adesso non più: il medico specialista è andato in pensione, e non è più stato sostituito. Stessa sorte accorsa all’ambulatorio di Dermatologia. E poi c’è Radiologia: altra porta chiusa per una prestazione essenziale che costringerà i cittadini a sorbirsi almeno 29 kilometri di strada per raggiungere Vibo o Tropea (i centri più vicini). Il medico addetto alle ecografie è stato assorbito dalla pianta organica dell’ospedale di Vibo. E sempre in tema di esami strumentali, è doveroso segnalare che dopo il furto dei computer nella sala raggi, avvenuto una quindicina di giorni fa, il laboratorio non è stato munito di nuovi dispositivi informatici, per cui non è possibile effettuare nuovi esami. Un ulteriore disagio, dunque, per i cittadini. D’altro canto la soluzione del problema non sembra dietro l’angolo. Infatti, l’Asp, prima di dotare di nuovi computer la sala radiografie, intende effettuare dei lavori strutturali al fine di isolare i locali della Guardia Medica dal resto dell’edificio, in modo che nessun malintenzionato possa introdurvisi attraverso al porta sempre aperta del servizio h24. Un lavoro che si rende dunque necessario e che non è l’unico a dover essere attuato, infatti urge la sistemazione delle porte degli ambulatori delle specialistiche, allocati al secondo piano dell’ospedale. Infatti, nella stessa notte in cui è avvenuto il furto dei pc, quel gruppetto di ignoti balordi ha scassinato tutte le porte degli ambulatori, nella speranza di trovarvi dentro chissà che cosa. Sta di fatto che da allora le porte sono rotte e i medici sono costretti a visitare con le maniglie scardinate e gli usci che si aprono e si chiudono i balìa di ogni refolo di vento, in spregio alle più elementari norme di riservatezza. E poi come non menzionare la lenta decadenza del centro di obesità, allocato al terzo piano della struttura? Altro grande gap la mancanza di personale che afflige il laboratorio analisi. Anzi, il laboratorio prelievi, dopo che le strumentazioni atte alle analisi dei campioni ematologici sono stati trasferiti all’ospedale di Vibo. Ma adesso, dopo che il dipendente addetto al trasporto delle provette all’ospedale di Vibo è andato in pensione, ad occuparsi del trasporto dei campioni nel capoluogo è lo stesso infermiere che effettua i prelievi, lo stesso che si occupa praticamente di tutto l’andazzo nel laboratorio. Benchè l’Asp abbia garantito di inviare un impiegato in soccorso ai colleghi nicoteresi, l’addetto, in un mese e mezzo, lo si è visto solo quattro volte. Per il resto, ci si è dovuti arrangiare a forza di incredibili tour de force. Tutta questa serie di disservizi denunciano un atteggiamento di noncuranza, da parte dei vertici dell’Asp, nei confronti delle problematiche di una struttura sanitaria che serve una vastissima fascia di utenti. Nicotera ancora una volta di rivela la periferia della provincia. Periferia non solo geografica, ma morale, di un’amministrazione sanitaria, provinciale e politica che tende a sottovalutare le sue necessità. Tramontata la titanica lotta per il 118, persino il necessario è tenacemente ignorato. E per chiudere in bellezza la lista nera di ciò che il territorio non ha, menzioniamo la chiusura del servizio rinnovo patenti che costringe molti cittadini a recarsi a Vibo o a Tropea, e chi non è automunito spesso si rivolge ai privati: costo del servizio 100 euro. Superfluo menzionare l’assenza della videosorveglianza. Nicotera semplicemente nelle stanze del potere non è pervenuta.

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