Nicotera. Gli occhi della Guardia di Finanza puntati sui
pannelli solari installati sul tetto della struttura ospedaliera nicoterese e
mai entrati in funzione. La notizia della visita delle Fiamme Gialle presso il
nosocomio della cittadina costiera è circolata nella giornata di ieri, ed è
emerso anche il motivo del blitz dei finanzieri: quei pannelli solari che dal
2012 danno bella mostra di sé su una terrazza dell’ospedale come semplici
complementi di arredo, perché mai sono stati azionati. Servivano per sfruttare
l’energia termica al fine della produzione di acqua calda in uso alla
struttura, ma in realtà hanno sempre rappresentanto, almeno agli occhi
disincantati dei cittadini, l’ennesimo
spreco di denaro pubblico. Secondo alcune indiscrezioni, le indagini che stanno
conducendo le Fiamme Gialle si inseriscono in una più vasta inchiesta
nell’ambito del settore fotovoltaico gestito dalla Regione. Si tratta di
investigazioni condotte su scala regionale e riguardano, nello specifico, la
dotazione di impianti, per alcune tipologie di edifici pubblici, per lo
sfruttamento dell’energia termica. Promotore dell’iniziativa la Giunta
regionale guidata da Giuseppe Scopelliti. Nel 2011 sono stati finanziati 26
milioni di euro: gli interventi sono stati oltre 400, e dovevano garantire un
risparmio nella pubblica
illuminazione di 37 milioni di euro. Dovevano essere “interventi significativi in materia di
energie rinnovabili” che avrebbero dovuto contribuire “a ridurre in maniera
sensibile i consumi energetici delle amministrazioni interessate dal finanziamento,
con relativo impatto sui rispettivi bilanci”, così recitava il decreto
regionale in oggetto. Titolare della gestione del finanziamento il Dipartimento
Attività produttive.
Le risorse assegnate dovevano essere utilizzate per la realizzazione
di impianti per la produzione di energia elettrica e termica da fonti
rinnovabili. Nel
caso della struttura ospedaliera nicoterese,però, i pannelli solari non sono
mai entrati in funzione. L’arrivo della Guardia di Finanza ha già comunque
evidenziato alcune irregolarità: i lavori fatti a suo tempo sulla terrazza
della struttura sanitaria sono stati realizzati in assenza di comunicazione al
Comune di inizio dei lavori. Una violazione edilizia per cui l’Asp di Vibo è
stata multata di 500 euro. Ma la pentola attende ancora di essere scoperta.
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