Nicotera.
Come
sempre i risultati delle votazioni raccontano, più di ogni altra cosa, il
disagio, le speranze, le difficoltà e le aspettative dei cittadini. E se questo
quadro è di facile lettura su scala nazionale, di norma diventa più criptico in
quei piccoli paesi, come Nicotera, dove i risultati delle votazioni raccontano
realtà basate su logiche familistiche e sulla radicata consuetudine del voto di
scambio. Le politiche del 2018, invece, hanno messo in discussione anche questa
condotta consolidata. Si, perché anche la cittadina costiera è stata investita
da deflagranti novità. Al netto dei risultati ottenuti da Giuseppe Mangialavori
e Gian Maria Lebrino, i due candidati per cui i rispettivi supporter si erano
divisi in “bande” in una lancinante sfida all’ultimo voto, la grande novità di
queste elezioni è stata la completa ribellione da parte della maggioranza
dell’elettorato delle logiche familistiche e provinciali, cui si accennava
sopra, che sono sempre state il leit motiv di ogni consultazione elettorale, a
queste latitudini. Il ragguardevole piazzamento del Movimento 5 Stelle che, sia
per Camera e Senato, ha superato gli 800 voti, e i 157 voti al Senato e 164
alla Camera della Lega svelano inaspettatamente una Nicotera che non vuole più
riconoscersi nei partiti tradizionali e ha preferito guardare verso nuovi lidi.
Cosa ha rotto l’idillio, anzi una ferrea tradizione che vedeva l’elettorato
nicoterese schierato nelle due storiche fazioni di “destra” e “sinistra”? Forse
l’assenza di grandi partiti nazionali sul territorio. Strade, sicurezza,
scuola, ambiente, mentre da poco si è aggiunto il problema della recente
apertura dei centri di accoglienza. In questo quadro desolante l’assenza della
politica si era fatta insopportabile. Il tremendo senso di solitudine del
cittadino l’ha condotto a una forma di ribellione e al desiderio di credere
ancora, ma in qualcosa di nuovo.
Nella scorsa
consultazione elettorale (quella del 2013), il Movimento 5 Stelle ha messo a
segno a Nicotera un risultato piuttosto scarso; mentre la Lega non era nemmeno
pervenuta. E adesso invece eccola che dal nulla ha fatto germogliare nelle urne
321 voti in suo favore, e non per caso, dato che essa è notoriamente in lotta
contro i noti ingenti flussi migratori dall’Africa. La recente apertura di due
centri di accoglienza a Nicotera ha armato la mano degli elettori, e una matita
ha interpretato il loro fermo No.
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