Nicotera.
Nessuna
conferma da parte della Terna commissariale alla guida del Comune in merito
alla notizia, circolata in queste ore, di una richiesta di proroga del mandato
che la stessa triade prefettizia avrebbe inoltrato al Ministero dell’Interno. L’unica
dichiarazione che siamo riusciti a scucire al commissario Nicola Auricchio è
quasi telegrafica, ma racchiude una rivelazione sibillina: «Attendiamo
eventuali provvedimenti da parte del Viminale».
Pur mancando, dunque,
una conferma ufficiale, non è peregrino supporre che la richiesta di proroga
sia stata effettivamente inoltrata dalla Commissione straordinaria.
Un’eventualità che rientrerebbe oggettivamente nella necessità, da parte della
Terna, di condurre a termine i tanti progetti in cantiere.
Ricordiamo che il
comune costiero è stato commissariato nell’ottobre del 2016. La giunta Pagano è
stata sciolta per infiltrazioni mafiose dopo l’arrivo della commissione di
acceso agli atti che ha trovato, tra i documenti prodotti dall’amministrazione
in carica, le prove del condizionamento mafioso. La Commissione straordinaria è
stata ufficialmente designata il 24 novembre di quello stesso anno. Il mandato
della Terne prefettizie deputate a guidare i comuni sciolti dal Ministero dura,
com’è noto, 18 mesi. Un periodo di tempo al quale si può aggiungere una proroga della durata di sei mesi, nel caso in cui la triade prefettizia
ritiene di non aver portato a compimento gli obiettivi che si era proposta. Nel
caso in specie, il mandato scadrebbe a maggio, il 24 per l’esatteza. Ma, con
ogni probabilità, ai Commissari verranno concessi altri sei mesi di tempo per
lavorare sulle questioni aperte. Ragion per cui, slitta ancora la data delle
elezioni nella cittadina costiera. Le liste pronte, segretamente redatte dagli
aspiranti sindaci, dovranno restare un altro po’ nei cassetti. Intanto, però, i
commissari potranno portare a compimento quanto si erano prefissati di fare in
questi mesi. In primis, c’è la questione sicurezza. Continua l’impegno per
l’attivazione di un sistema di video sorveglianza. Mentre rimangono sempre valide
le richieste, presentate in Prefettura, di munire la città di maggiori unità
nelle Forze dell’ordine. Più Carabinieri, ma anche l’apertura in paese di un
distaccamento del Commissariato di Polizia. Urge inoltre la necessità di
riorganizzare la pianta organica del municipio, per via dei tanti pensionamenti
e della mancanza di nuove assunzioni. La raccolta differenziata rimane un’altra
priorità da risolvere, accanto alla questione della toponomastica e della
digitalizzazione dei servizi comunali. Sempre attuale è anche la lotta contro
l’evasione fiscale e ogni forma di abusivismo ai danni del Comune. Mentre
l’arrivo della stagione estiva potrebbe riportare in auge la questione
ambientale, relativamente al mare e alle inevitabili ripercussioni sul turismo.
Su tutto incombe il dissesto finanziario, già ufficialmente formalizzato dai
Commissari. Insomma, il quadro non è dei più semplici e rimettere a posto un
paese come Nicotera è un’operazione che richiederebbe vent’anni di duro lavoro.
Ma le mansioni pratiche, nascondono un risvolto morale, per così dire, che non
può essere trascurato: la gente ha bisogno di ritrovare la fiducia nello Stato
e nelle istituzioni. Per troppo tempo i cittadini si sono sentiti soli in una
città priva di corpi intermedi, di forze politiche, di guide sicure, mentre lo
Stato falcidiava giustamente i consigli comunali in odor di mafia ma non
garantiva la punizione agli autori del malaffare istituzionalizzato. Un senso
di smarrimento che deve essere sconfitto, perché è lì che si alligna il seme
perverso della “malapianta”.
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