lunedì 26 marzo 2018

Mafia. I commissari prefettizi inoltrano al Ministero richiesta di proroga del loro mandato.


Nicotera. Nessuna conferma da parte della Terna commissariale alla guida del Comune in merito alla notizia, circolata in queste ore, di una richiesta di proroga del mandato che la stessa triade prefettizia avrebbe inoltrato al Ministero dell’Interno. L’unica dichiarazione che siamo riusciti a scucire al commissario Nicola Auricchio è quasi telegrafica, ma racchiude una rivelazione sibillina: «Attendiamo eventuali provvedimenti da parte del Viminale».
Pur mancando, dunque, una conferma ufficiale, non è peregrino supporre che la richiesta di proroga sia stata effettivamente inoltrata dalla Commissione straordinaria. Un’eventualità che rientrerebbe oggettivamente nella necessità, da parte della Terna, di condurre a termine i tanti progetti in cantiere.
Ricordiamo che il comune costiero è stato commissariato nell’ottobre del 2016. La giunta Pagano è stata sciolta per infiltrazioni mafiose dopo l’arrivo della commissione di acceso agli atti che ha trovato, tra i documenti prodotti dall’amministrazione in carica, le prove del condizionamento mafioso. La Commissione straordinaria è stata ufficialmente designata il 24 novembre di quello stesso anno. Il mandato della Terne prefettizie deputate a guidare i comuni sciolti dal Ministero dura, com’è noto, 18 mesi. Un periodo di tempo al quale si può aggiungere una proroga della durata di sei mesi, nel caso in cui la triade prefettizia ritiene di non aver portato a compimento gli obiettivi che si era proposta. Nel caso in specie, il mandato scadrebbe a maggio, il 24 per l’esatteza. Ma, con ogni probabilità, ai Commissari verranno concessi altri sei mesi di tempo per lavorare sulle questioni aperte. Ragion per cui, slitta ancora la data delle elezioni nella cittadina costiera. Le liste pronte, segretamente redatte dagli aspiranti sindaci, dovranno restare un altro po’ nei cassetti. Intanto, però, i commissari potranno portare a compimento quanto si erano prefissati di fare in questi mesi. In primis, c’è la questione sicurezza. Continua l’impegno per l’attivazione di un sistema di video sorveglianza. Mentre rimangono sempre valide le richieste, presentate in Prefettura, di munire la città di maggiori unità nelle Forze dell’ordine. Più Carabinieri, ma anche l’apertura in paese di un distaccamento del Commissariato di Polizia. Urge inoltre la necessità di riorganizzare la pianta organica del municipio, per via dei tanti pensionamenti e della mancanza di nuove assunzioni. La raccolta differenziata rimane un’altra priorità da risolvere, accanto alla questione della toponomastica e della digitalizzazione dei servizi comunali. Sempre attuale è anche la lotta contro l’evasione fiscale e ogni forma di abusivismo ai danni del Comune. Mentre l’arrivo della stagione estiva potrebbe riportare in auge la questione ambientale, relativamente al mare e alle inevitabili ripercussioni sul turismo. Su tutto incombe il dissesto finanziario, già ufficialmente formalizzato dai Commissari. Insomma, il quadro non è dei più semplici e rimettere a posto un paese come Nicotera è un’operazione che richiederebbe vent’anni di duro lavoro. Ma le mansioni pratiche, nascondono un risvolto morale, per così dire, che non può essere trascurato: la gente ha bisogno di ritrovare la fiducia nello Stato e nelle istituzioni. Per troppo tempo i cittadini si sono sentiti soli in una città priva di corpi intermedi, di forze politiche, di guide sicure, mentre lo Stato falcidiava giustamente i consigli comunali in odor di mafia ma non garantiva la punizione agli autori del malaffare istituzionalizzato. Un senso di smarrimento che deve essere sconfitto, perché è lì che si alligna il seme perverso della “malapianta”.

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