lunedì 26 marzo 2018

Toponomastica in dirittura di arrivo.


Nicotera.  E’ da almeno due decenni che il paese attende la revisione della toponomastica, fondamentale strumento di orientamento stradale e civile, oltre che documento storico e culturale capace di evocare la vita e la storia di una città. Un'attesa che, a detta della Terna commissariale alla guida di palazzo Convento, dovrebbe essere quasi finita, in quanto l’importante lavoro, affidato, per la parte tecnica, tre anni fa dalla Giunta Pagano al geometra Gallizzi, sarebbe quasi ultimato. Uno strumento di cui Nicotera sente oggettivamente la mancanza: ci sono intere aree cittadine completamente sprovviste di un nome, lo stesso dicasi dei numeri civici, praticamente assenti dappertutto. Un bel problema per i portalettere alle prese con la consegna della posta in un labirinto privo di indicazioni. Lo stesso dicasi dell’eterno gap dell’anagrafe tributaria: l’assenza di precise indicazioni sulle vie, le piazze, i viali e i percorsi getta un manto di invisibilità sui tanti evasori presenti in paese ed assenti nelle liste di recupero crediti del Comune. Ma ora questo stato di caos potrebbe avere le ore contate: la toponomastica è quasi pronta, e il suo varo è perfettamente speculare con l’informatizzazione degli uffici comunali fortemente voluta dalla Terna prefettizia.
La nuova toponomastica, redatta ben tredici fa, non ha mai avuto vita facile e se, a distanza di tanto tempo, fatica ancora a vedere alla luce, il motivo va ricercato nell’indolenza o nella disattenzione di chi ha amministrato il Comune. Era infatti il 2005 quando la prima commissione prefettizia, che reggeva le sorti di palazzo Convento, diede mandato ad un team di lavoro per la stesura di un nuovo strumento di direzione e organizzazione civica. La squadra operativa era composta, per la parte tecnica, dal geometra Lello De Leo; la parte specificamente storica e culturale era invece costituita dall’etnologo e scrittore Pasquale Barbalace; dall’intellettuale e scrittore, nonché ex preside del Liceo Classico “Bruno Vinci”, Pino Neri; dal professore Domenico Calogero. Un’equipe affiatata e di notevole spessore culturale ha dato vita ad un preziosissimo strumento nel quale, oltre a dare ordine e nome a tutte le zone di Nicotera, restituiva storia e onore ad una cittadina da due millenni protagonista delle vicende della costa tirrenica, oltre che centro di diffusione culturale dell’intero territorio. Il geometra De Leo, dal canto suo, aveva fatto egregiamente la sua parte. Il documento aveva ottenuto persino il placet dell’Istituto di Storia patria; mancava solo il benestare della prefettura, oltre che le ultime formalità burocratiche. Eppure, la toponomastica si arenò, e rimase per anni sepolta in qualche ufficio del municipio. A risvegliarla dal suo torpore ci pensò la giunta Pagano, durante l’esecutivo da essa guidato. Ma il riavvio partì con un errore incomprensibile, cioè: l’amministrazione affidò la realizzazione della parte tecnica del lavoro a un nuovo geometra; eppure, quella parte esisteva già, redatta dal geometra De Leo, che purtroppo veniva a mancare; e non solo, il Comune non aveva mai pagato il professionista per la sua prestazione: rimaneva dunque un contenzioso aperto con la vedova del perito. Due tecnici, dunque, per un unico lavoro e un inutile aumento della spesa pubblica. A conti fatti, pare che i Commissari useranno il lavoro del Gallizzi- il nuovo perito incaricato dall’amministrazione passata- applicato al monumentale lavoro storico e culturale dei tre intellettuali nicoteresi. 
Nella foto, il professore Pasquale Barbalace, uno degli storici incaricati a redarre la parte storico-culturale della toponomastica.

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