Nicotera.
Son
ben tre i quartieri antichi custoditi nel cuore della cittadina costiera
(Palmintieri, Giudecca, Baglio). Un patrimonio di immenso valore storico e
culturale che continua ad attirare visitatori. Una grande risorsa sia a livello
turistico, sia per incentivare le escursioni da parte degli appassionati dei
borghi antichi. Tuttavia, i quartieri nicoteresi necessitano di cure massicce:
le condizioni in cui essi versano sono a dir poco disperate, e il lavoro da
fare è tanto. I soldi sporadicamente stanziati dal Governo o dalla Regione per
rimettere in sesto questi gioielli senza tempo non sono bastati a ridargli
anima e decoro. Si pensi che i Pisl, risorse erogate dalla Regione e incamerate
dalla Giunta Pagano, sono a malapena bastati per ristrutturare palazzo Polito,
sito nel quartiere Palmintieri, e che, nelle intenzioni degli amministratori,
doveva esservi allocato il Centro Studi della Cultura ebraica. Tuttavia, al
netto di eventuali fondi che, si spera, possano giungere da nuovi progetti
ministeriali, la malattia di cui soffre attualmente il centro storico
nicoterese è un degrado senza precedenti. Sono a centinaia le case abbandonate.
Un abbandono che risale a moltissimi anni fa, in qualche caso anche un secolo.
Come quando chi vi abitava ha lasciato tutto per trasferirsi altrove, a volte anche
oltreoceano, per cercare fortuna. Non è infatti un caso che il drammatico spopolamento
della città di Nicotera è iniziato proprio negli anni Venti del secolo scorso,
in concomitanza con quel grande flusso migratorio che aveva avuto origine alla
fine dell’Ottocento e che in realtà non è mai davvero finito. Sta di fatto che
gli antichi quartieri sono stati i primi a pagare le conseguenze per
quell’inarrestabile emorragia demografica. Le case, vecchie e spesso prive di servizi, non hanno mai conosciuto
la ristrutturazione e la messa in sicurezza, e poi gli insulti del tempo hanno
fatto il resto. La crescita dei moderni quartieri cittadini ha contribuito a
svuotare questi posti di quel barlume di vita ancora rimasto. Ma adesso il
problema del centro storico non sono solo le case fatiscenti che necessitano di
censimento immobiliare: il punto è che esso è diventato deposito e laboratorio
degli affari della criminalità organizzata. Come le cronache hanno ampiamente
raccontato, Palmintieri si è rivelato essere un vero e proprio magazzino per
la lavorazione e la conservazione della marijuana. La grande ambizione delle
Forze dell’ordine è quello di strapparlo alla criminalità organizzata, intento
ampiamente condiviso dalla Terna commissariale che comincia a mettere in campo
il progetto di un censimento degli immobili ivi esistenti. Un’iniziativa non
semplice perché molto spesso risalire ai proprietari di una casa abbandonata è
un’impresa epica. Molti di essi, infatti, si sono trasferiti negli Stati Uniti
o in Argentina. Rintracciare eventuali eredi, semmai ve ne
siano, è assai complicato. Laddove il Comune non riesca ad individuare un
proprietario, o se, individuato, questo non provveda a mettere in sicurezza la
casa, l’ente ha facoltà di acquisirla e ristrutturarla immediatamente. Il
problema è trovare i fondi per procedere in questo senso.
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