Nicotera. Un “parco pubblico attrezzato” sui
terreni confiscati alla mafia. E’ questa la decisione adottata dalla
Commissione straordinaria. La Terna ha già demandato al responsabile dell’area
tecnica l’immediata attuazione delle procedure necessarie per la realizzazione del
giardino pubblico urbano. La zona interessata al provvedimento si trova
esattamente in località “Tondo”. Si tratta di una vasta area che comprende tre
terreni confiscati alla criminalità per una grandezza totale di 6370 mq. Una
determinazione che nasce dalla volontà di trasformare in spazi di pubblica
utilità i beni appartenuti alla mafia. Un’iniziativa di importante valore
simbolico con relative ripercussioni sociali. Le proprietà immobiliari dei mafiosi
trasferite al patrimonio del Comune di Nicotera sono molte ma a quanto pare
solo queste site in via Tondo si adattano al progetto degli inviati
ministeriali. In effetti l’idea di creare uno spazio verde in città, con tanto
di un’area giochi e svago per bambini, è sempre stata in cima alle priorità di
tutte le amministrazioni succedutesi a palazzo Convento. Un’estensione “green”
di cui effettivamente la città sente bisogno, circondata com’è dalla
cementificazione selvaggia. Sarebbe un notevole passo avanti visto che finora i
beni sequestrati alla mafia sono rimasti lettera morta e non sono mai diventati
quei luoghi di utilità pubblica dall’alto valore simbolico, emblema della lotta
alla criminalità organizzata e della trasformazione di un immobile appartenuto
alle cosche in un bene al servizio della società civile. Il decreto legislativo numero 159 del 2011
(cioè, il codice antimafia) prevede che i beni immobili devono essere “trasferiti
per finalità istituzionale o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del
comune ove l’immobile è sito”. L’elenco dei beni passati alla gestione del
Comune di Nicotera è piuttosto corposo: tali immobili, secondo le disposizioni
del medesimo decreto, non possono restare inutilizzati o abbandonati al proprio
destino, ma anzi devono essere trasformati in risorse al servizio della
collettività. Infatti, è sempre il
medisimo decreto a stabilire che “se entro un anno l’ente territoriale non ha
provveduto alla destinazione del bene, l’Agenzia dispone la revoca del
trasferimento ovvero la nomina di un commissario con poteri sostitutivi”. E a
proposito di beni non utlizzati, val la pena di menzionare il famoso “elefantino
rosso”, quel grosso immobile, sequestrato alla criminalità organizzata, sito a
Nicotera Marina. Oggetto di importanti progetti, come la sede di una scuola di
cinematografia e di musica, l’elefantino è adesso non il simbolo della vittoria
della società civile sulla mafia, ma emblema di un nulla di fatto. Pochi giorni
fa i mobili che si trovavano al suo interno sono stati trasportati verso la
nuova sede del Comando dei Vigili del Fuoco, a Nicotera superiore. Erano già
stati aggrediti dall’umidità. Mentre gli strumenti musicali per un valore di
200mila euro che si trovavano al suo interno sono stati oggetto di uno strano
furto senza scasso.
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