lunedì 26 marzo 2018

Nicotera. Un parco pubblico attrezzato sui terreni confiscati alla mafia.


Nicotera. Un “parco pubblico attrezzato” sui terreni confiscati alla mafia. E’ questa la decisione adottata dalla Commissione straordinaria. La Terna ha già demandato al responsabile dell’area tecnica l’immediata attuazione delle procedure necessarie per la realizzazione del giardino pubblico urbano. La zona interessata al provvedimento si trova esattamente in località “Tondo”. Si tratta di una vasta area che comprende tre terreni confiscati alla criminalità per una grandezza totale di 6370 mq. Una determinazione che nasce dalla volontà di trasformare in spazi di pubblica utilità i beni appartenuti alla mafia. Un’iniziativa di importante valore simbolico con relative ripercussioni sociali. Le proprietà immobiliari dei mafiosi trasferite al patrimonio del Comune di Nicotera sono molte ma a quanto pare solo queste site in via Tondo si adattano al progetto degli inviati ministeriali. In effetti l’idea di creare uno spazio verde in città, con tanto di un’area giochi e svago per bambini, è sempre stata in cima alle priorità di tutte le amministrazioni succedutesi a palazzo Convento. Un’estensione “green” di cui effettivamente la città sente bisogno, circondata com’è dalla cementificazione selvaggia. Sarebbe un notevole passo avanti visto che finora i beni sequestrati alla mafia sono rimasti lettera morta e non sono mai diventati quei luoghi di utilità pubblica dall’alto valore simbolico, emblema della lotta alla criminalità organizzata e della trasformazione di un immobile appartenuto alle cosche in un bene al servizio della società civile.  Il decreto legislativo numero 159 del 2011 (cioè, il codice antimafia) prevede che i beni immobili devono essere “trasferiti per finalità istituzionale o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del comune ove l’immobile è sito”. L’elenco dei beni passati alla gestione del Comune di Nicotera è piuttosto corposo: tali immobili, secondo le disposizioni del medesimo decreto, non possono restare inutilizzati o abbandonati al proprio destino, ma anzi devono essere trasformati in risorse al servizio della collettività.  Infatti, è sempre il medisimo decreto a stabilire che “se entro un anno l’ente territoriale non ha provveduto alla destinazione del bene, l’Agenzia dispone la revoca del trasferimento ovvero la nomina di un commissario con poteri sostitutivi”. E a proposito di beni non utlizzati, val la pena di menzionare il famoso “elefantino rosso”, quel grosso immobile, sequestrato alla criminalità organizzata, sito a Nicotera Marina. Oggetto di importanti progetti, come la sede di una scuola di cinematografia e di musica, l’elefantino è adesso non il simbolo della vittoria della società civile sulla mafia, ma emblema di un nulla di fatto. Pochi giorni fa i mobili che si trovavano al suo interno sono stati trasportati verso la nuova sede del Comando dei Vigili del Fuoco, a Nicotera superiore. Erano già stati aggrediti dall’umidità. Mentre gli strumenti musicali per un valore di 200mila euro che si trovavano al suo interno sono stati oggetto di uno strano furto senza scasso.

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