lunedì 26 marzo 2018

Il Piano regolatore verso la bocciatura. Adottato nel 2015, qualcosa non quadra.


Nicotera. Rimandata a data da destinarsi l’approvazione definitiva del Psc, l’importantissimo documento che deve regolare lo sviluppo urbanistico del territorio, che nel novembre del 2015 era stato adottato dalla giunta Pagano. Ora, quello che una volta si chiamava Piano regolatore è sottoposto ad una stringente analisi da parte della Commissione straordinaria. La mancata approvazione dello stesso, per come rivelato dalla stessa Terna prefettizia, è da attribuirsi ufficialmente ad una corposa serie di osservazioni giunta a palazzo Convento dai vari portatori di interesse. Per come prevede la normativa in materia, una volta che il Psc viene adottato si passa all’approvazione vera e propria. E’ questo l’ultimo step di un lungo percorso di realizzazione, al quale si giunge dopo un periodo di dodici mesi circa, a partire dal momento dell’adozione, nel quale i cittadini hanno facoltà di muovere osservazioni che potrebbero, potenzialmente, apportarne delle modifiche. Intanto, però, l’adozione del Psc ha valore vincolante, quindi in teoria, ma anche in pratica, già legifera sul territorio. Nel caso in specie, però, il Psc è stato “congelato” dalla Terna e ha perso, per il momento, ogni potere vincolante: è al vaglio dei tecnici, incaricati dalla Commissione, di valutare le osservazioni o rimostranze dei cittadini e nel contempo di studiarne la regolarità. In realtà, pare che il Psc adottato tre anni fa dall’amministrazione targata Pagano stia andando dritto verso la bocciatura, così hanno infatti rivelano qualificate fonti di palazzo Convento. Qualcosa non va, e i pesanti rimaneggiamenti che lo attendono  lo trasformeranno di fatto in uno strumento nuovo di zecca. Il Psc, val la pena di sottolineare, è un documento determinante per ogni Comune e lo è ancora di più per un Comune come quello nicoterese, con i suoi 32 kilometri quadrati di estensione, caratterizzato com’è da ampie zone archeologiche, artistiche, monumentali, ma anche di notevole valore turistico, paesaggistico e ambientale. Insomma, il Psc è libro nel quale ci sono scritte non solo le regole dello sviluppo urbanistico e architettonico della città, ma anche quello economico dell’intero territorio. In una parola, il suo futuro. Qui troviamo anche la tavola delle reti  tecnologiche, quelle che, prevedono dove dovranno sorgere eventuali opere inerenti telefonia, gas, ecc.
Ricordiamo che durante la fase di gestazione del Piano sono state mosse delle critiche all’amministrazione, sia da parte dei Comitati che di singoli cittadini, a causa della mancata apertura alla cittadinanza, tanto che la Giunta allora in carica si attirò addosso le accuse di  “centralismo antidemocratico”. In effetti, non sono stati organizzati, benchè fosse previsto dalla legge urbanistica regionale 19/2002, degli incontri pubblici con i portatori d’interesse, ovvero i rappresentanti delle varie categorie produttive (commercianti, imprese di costruzione,  operatori turistici ecc.).
I nuovi tecnici dovranno adesso valutare se tutto sia stato fatto nel rispetto di un territorio già sfregiato da abusivismo edilizio, su una zona altamente sismica, sotto continua minaccia del dissesto idrogeologico e delle manovre dei soliti furbi pronti ad aggirare le regole urbaniste basilari pur di promuovere i propri intenti.

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