Nicotera.
Mancano
solo due mesi alla consultazione elettorale che darà il nuovo sindaco a Nicotera.
E più i giorni passano più cresce il fermento nelle varie parti politiche. Il
Cantiere Civico, che si serve del web per avvisare i cittadini dei loro
movimenti e delle novità in campo, appare al momento la coalizione più attiva e
agguerrita. Come già precisato, al suo interno sono confluiti vari soggetti.
Elementi che arrivano dall’associazionismo, dalla politica, dall’impegno civile
e ambientale. Un mondo trasversale che ha preso vita grazie alla “chiamata alle
armi” di don Francesco Vardè, parroco di Nicotera, con una spiccata sensibilità
politica. L’obiettivo del parroco era quello di riunire vari cittadini:
l’intento era di fare una lista competitiva e vincente per le prossime
elezioni. Ma, nonostante l’impronta cattolica del gruppo, non sono mancate le
epurazioni, per altro repentine e spietate, ai danni di chi ha peccato di
velleità indipendentiste, anche se puramente sperimentali. Una defezione
giudicata imperdonabile dal “cantiere” e che è costata all’autore dell’assemblea
incriminata un indelebile marchio di disertore. L’apostata in questione è
l’ever green professore Antonio Ricottilli.
Per un attimo si è
pensato che il professore si fosse messo l’anima in pace per dedicarsi anima e
corpo agli amati nipotini. Ma evidentemente qualcuno non ha fatto i conti con
la caparbietà del democristiano doc, già sindaco di Nicotera negli anni
Ottanta. Estromesso dai giochi, Ricottilli non si è dato per sconfitto: infatti
sta per rientrare in campo con più grinta di prima, con una squadra più forte
della precedente (quella delle elezioni di ottobre 2018, ndr); pronto a
riprendersi quella poltrona di sindaco occupata più trent’anni fa. Tante idee
per risollevare il paese, ma poche e ferme certezze per questa campagna
elettorale. «Sto riorganizzando il mio gruppo» svela il professore, «un gruppo
più forte, in quanto ad esso si sono avvicinati i ragazzi che militavano con
Rino Isaia; ma non solo: ci sono altre persone che hanno deciso di abbandonare
il Cantiere, perché scontenti di certe alleanze», “idridi” che avrebbero
generato diffuso malcontento . La lista del professore si propone dunque di
fare incetta dei disillusi, che a
Nicotera non sono pochi. «Sull’innesto del vecchio gruppo- spiega- ci sono
nuove adesioni. Ho contatti con dei giovani con i quali dialogo e con loro
rinasce la mia lista». Il leader della coalizione sarà lui: «partecipo a questa
Olimpiade per vincere», chiarisce il professore. Il ruolo di consigliere di
opposizione non gli si addice molto, lascia intendere. Il suo compito è guidare
Nicotera, con l’ottimismo, la forza e la verve che lo contraddistinguono. I
suoi alleati, precisa, dovranno essere persone chiare e cristalline: detesta i
doppiogiochisti. A tal proposito rivela «di non comprendere appieno la posizione
dell’associazione Nicotera Nostra, con un piede nel cantiere e l’altro non si
sa dove». Personaggi in cerca di autore con cui «il dialogo è guastato da
troppe ambiguità». E mentre ribolle la passione politica, il flemmatico e
attento Pino Marasco (altro candidato alle comunali) osserva l’indaffarato
formicaio, pronto a palesarsi davanti ai suoi competitori con il suo fagotto di
duemila e passa voti.
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