Nicotera.
La
grave carenza di personale in cui versa il Comune medmeo è stata
temporaneamente affrontata con una soluzione “di fortuna”. E cioè, a farsi
carico di tutta quella mole di lavoro sarà Carmelo Ciampa, già responsabile
dell’Utc e dell’Area amministrativa. A lui, dunque, sono stati affidati,
incarichi, uffici, disbrigo di pratiche amministrative. Nella fattispecie, sarà
a capo dell’ufficio di Stato civile, ufficio elettorale, rilascio carte di
identità, incarico di autenticare e legalizzare i documenti. Ciampa è stato
insomma trasformato nel factotum del Comune. Incarico che egli svolgerà, ha
tenuto lo stesso a precisare, a titolo rigorosamente gratuito. Non sono
previsti, dunque, aumenti di stipendio. La disposizione è stata assunta dal
nuovo commissario prefettizio che regge il comune di Nicotera, Samuele De
Lucia, in seguito ai recenti black out della macchina amministrativa dovuti
alla straordinaria carenza di personale. Solo 15 dipendenti dentro le mura di
palazzo Convento, a fronte di quei 35 che fino a un decennio fa garantivano
l’efficienza del municipio costiero. Molti di loro sono andati in pensione;
qualcun altro, purtroppo, è deceduto. A fronte dello stillicidio del personale
non si è mai proceduto ad azionare il turn over, ponendo in essere dei concorsi
per nuove assunzioni. Una possibilità che adesso diventa impossibile visto e
considerato che la Terna uscente ha dichiarato il dissesto finanziario. Secondo
la normativa vigente, il Comune non può indire un concorso per assumere nuovi
dipendenti: per farlo avrebbe bisogno dell’autorizzazione del Ministero delle
Finanze, che arriverebbe solo dopo una previa analisi della situazione
economica dell’ente. Tale provvedimento ha la durata di cinque a partire dal
momento in cui vi è stata la dichiarazione di dissesto. Ragion per cui, da qui
a cinque anni, il Comune, privato dalla possibilità di indire nuovi concorsi,
navigherebbe in un mare di difficoltà che si tradurrebbero in una serie di
disservizi per i cittadini. Si consideri, inoltre, che altri impiegati sono
prossimi al pensionamento. A meno che, Ciampa, non continui a fare, molto
stoicamente, il factotum del Municipio. L’uomo tutto fare di rossiniana
memoria. Tuttavia, adagiarsi completamente sullo stakanovismo di Ciampa sarebbe
un errore, in quanto anche per lui il tempo sta per scadere. Tra due anni,
infatti, l’ingegnere lametino andrà in pensione. In questo quadro desolante sul
piano dell’organizzazione e penuria di organico emergono alcune delibere,
adottate dalla Terna commissariale uscente, che francamente cozzano con la
scelta di austerity adottata dai commissari prefettizi. Ad esempio, gli inviati
ministeriali, nel bel mezzo della dichiarazione di dissesto, nominavano un organo
monocratico, l’Oiv, cioè: “organismo indipendente di valutazione”. Trattasi di
una figura professionale, non obbligatoria, che dovrebbe valutare le
performaces dell’ente. Costa alle casse comunali 10mila e 500 euro, per due
anni. Il suo contratto è rinnovabile per altri due anni. La “quaestio” è: in
tempo di crisi era proprio necessario permettersi il lusso di un organo
monocratico extra moenia quando quasi mancano gli spiccioli per comprare la
carta per le fotocopiatrici?
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