Nicotera. Dallo scorso ottobre molti equilibri sono
cambiati, e quello che sembrava scontato ora non lo è più. Ad esempio, la lista
di Pino Marasco si trova al momento in stand by a causa di alcuni problemi
personali dell’esponente forzista. Marasco si è preso un po’ di tempo e per il
momento né conferma e né smentisce una sua nuova scesa in campo. La convinzione
che lo animava alle ultime comunali, dopo la disfatta contro il quorum, ha
lasciato il posto a una certa cautela, esclusivamente dovuta, egli asserisce,
ad una serie di questioni personali che meritano una veloce risoluzione. La sua
pupilla, l’avvocatessa Maria Rosaria Corigliano, nicoterese di nascita ma
vibonese di adozione, ha già fatto sapere che non intende correre per la carica
di primo cittadino. Preferisce restare una semplice candidata della lista, ed
eventualmente, se la fortuna e gli elettori li assisteranno, un ruolo di
assessore. Lasciato, dunque, in aspettativa Pino Marasco, soffermiamoci un
attimo su quella che avrebbe dovuto essere una lista giovane, guidata da un
esponente del Pd, l’avvocato Rino Isaia, e che avrebbe dovuto scendere in campo
a maggio. Il gruppo, a cui era stato dato il nome di “Cambiavento”, si trova al
momento “decapitato”, in quanto il suo leader, Isaia appunto, si è trasferito altrove
per motivi di lavoro, lasciando di fatto la lista senza timoniere. In attesa
che gli orfani di “Cambiavento” trovino una nuova guida, altri fermenti si
agitano sul fronte catto-politico-movimentista. Le riunioni di sagrestia,
tenute da don Francesco Vardè, parroco della concattedrale di Nicotera, non
sono una novità nel panorama politico nicoterese. Nel 2012 tali assemblee hanno
dato vita alla lista “Nicotera Futura”. A cavallo tra il 2018 e il 2019, le
riunione indette dal sacerdote, in cui confluiscono associazioni, esponenti
locali di partiti politici ed aspiranti sindaci, hanno dato vita al “Cantiere
civico”. Trattasi di un ibrido creato da varie sensibilità. Più specificamente,
un minestrone catto-politico al cui interno vi è di tutto: reduci di “Nicotera
Futura”, militanti di “Nicotera Nostra”, “Fronte Comune per il Vibonese” di
Enzo Comerci; ex consiglieri comunali di epoche remote; ex sindaci sciolti per
mafia; il Movimento 14 luglio; alcuni esponenti del Pd cittadino, e qualche
curioso di passaggio. Il “Cantiere civico” nasce, così sembra, per far fronte
ai problemi del paese. Non è, tuttavia, azzardato dedurre che esso possa
partorire quanto prima una lista da proporre all’elettorato. I presupposti ci
sono tutti. Sarebbe sicuramente una lista in cui confluirebbero le più
disparate sensibilità. Eppure, il Movimento 14 luglio, nella persona del
responsabile della comunicazione, Antonio D’Agostino, ha dichiarato che non
intende scendere in politica, ma che il ruolo del sodalizio sarà quello di
vigilare l’operato della futura amministrazione. I militanti continueranno,
insomma, ad essere i “vigilantes” del prossimo esecutivo, stando ben attenti
dunque a non cimentarsi in un ruolo di responsabilità e prova della proprie
capacità amministrative che l’essere Giunta richiede. Eppure, solo poche
settimane fa, il Movimento aveva dichiarato di voler tentare di espugnare
palazzo Convento. Questa volta con il consenso popolare, sancito
democraticamente dal voto. Cosa gli abbia fatto cambiare idea non è chiaro. Se,
tuttavia, stimolano, come stanno facendo, il percorso di formazione di una lista, come faranno a
restare i controllori credibili dell’operato di palazzo Convento?
Intanto all’interno del
cantiere vi è qualche irrequietezza: Enzo Comerci invita i cittadini a una
riunione indetta da lui. Questa sera nel palazzo vescovile. Sembrerebbe chiara
la voglia da parte di Comerci di agire trasversalmente, nel desiderio recondito
di trovare una saldatura tra il Cantiere civico e l’embrione di lista
capeggiata dal professore Antonio Ricottilli.
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