venerdì 1 marzo 2019

La politica a pochi mesi dalle elezioni comunali.


Nicotera. Dallo scorso ottobre molti equilibri sono cambiati, e quello che sembrava scontato ora non lo è più. Ad esempio, la lista di Pino Marasco si trova al momento in stand by a causa di alcuni problemi personali dell’esponente forzista. Marasco si è preso un po’ di tempo e per il momento né conferma e né smentisce una sua nuova scesa in campo. La convinzione che lo animava alle ultime comunali, dopo la disfatta contro il quorum, ha lasciato il posto a una certa cautela, esclusivamente dovuta, egli asserisce, ad una serie di questioni personali che meritano una veloce risoluzione. La sua pupilla, l’avvocatessa Maria Rosaria Corigliano, nicoterese di nascita ma vibonese di adozione, ha già fatto sapere che non intende correre per la carica di primo cittadino. Preferisce restare una semplice candidata della lista, ed eventualmente, se la fortuna e gli elettori li assisteranno, un ruolo di assessore. Lasciato, dunque, in aspettativa Pino Marasco, soffermiamoci un attimo su quella che avrebbe dovuto essere una lista giovane, guidata da un esponente del Pd, l’avvocato Rino Isaia, e che avrebbe dovuto scendere in campo a maggio. Il gruppo, a cui era stato dato il nome di “Cambiavento”, si trova al momento “decapitato”, in quanto il suo leader, Isaia appunto, si è trasferito altrove per motivi di lavoro, lasciando di fatto la lista senza timoniere. In attesa che gli orfani di “Cambiavento” trovino una nuova guida, altri fermenti si agitano sul fronte catto-politico-movimentista. Le riunioni di sagrestia, tenute da don Francesco Vardè, parroco della concattedrale di Nicotera, non sono una novità nel panorama politico nicoterese. Nel 2012 tali assemblee hanno dato vita alla lista “Nicotera Futura”. A cavallo tra il 2018 e il 2019, le riunione indette dal sacerdote, in cui confluiscono associazioni, esponenti locali di partiti politici ed aspiranti sindaci, hanno dato vita al “Cantiere civico”. Trattasi di un ibrido creato da varie sensibilità. Più specificamente, un minestrone catto-politico al cui interno vi è di tutto: reduci di “Nicotera Futura”, militanti di “Nicotera Nostra”, “Fronte Comune per il Vibonese” di Enzo Comerci; ex consiglieri comunali di epoche remote; ex sindaci sciolti per mafia; il Movimento 14 luglio; alcuni esponenti del Pd cittadino, e qualche curioso di passaggio. Il “Cantiere civico” nasce, così sembra, per far fronte ai problemi del paese. Non è, tuttavia, azzardato dedurre che esso possa partorire quanto prima una lista da proporre all’elettorato. I presupposti ci sono tutti. Sarebbe sicuramente una lista in cui confluirebbero le più disparate sensibilità. Eppure, il Movimento 14 luglio, nella persona del responsabile della comunicazione, Antonio D’Agostino, ha dichiarato che non intende scendere in politica, ma che il ruolo del sodalizio sarà quello di vigilare l’operato della futura amministrazione. I militanti continueranno, insomma, ad essere i “vigilantes” del prossimo esecutivo, stando ben attenti dunque a non cimentarsi in un ruolo di responsabilità e prova della proprie capacità amministrative che l’essere Giunta richiede. Eppure, solo poche settimane fa, il Movimento aveva dichiarato di voler tentare di espugnare palazzo Convento. Questa volta con il consenso popolare, sancito democraticamente dal voto. Cosa gli abbia fatto cambiare idea non è chiaro. Se, tuttavia, stimolano, come stanno facendo, il percorso di  formazione di una lista, come faranno a restare i controllori credibili dell’operato di palazzo Convento?
Intanto all’interno del cantiere vi è qualche irrequietezza: Enzo Comerci invita i cittadini a una riunione indetta da lui. Questa sera nel palazzo vescovile. Sembrerebbe chiara la voglia da parte di Comerci di agire trasversalmente, nel desiderio recondito di trovare una saldatura tra il Cantiere civico e l’embrione di lista capeggiata dal professore Antonio Ricottilli.

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