venerdì 1 marzo 2019

E’ il viceprefetto Samuele De Lucia il nuovo commissario che guiderà il comune fino alle elezioni di maggio 2019.


Nicotera. Si chiama Samuele De Lucia il vice prefetto che a breve si insedierà nel Comune di Nicotera per ricoprire il ruolo di commissario prefettizio. L’ente era rimasto privo di guida dopo che la Terna commissariale presenziata da Adolfo Valente aveva concluso il suo mandato, durato diciotto mesi. Un mandato non ulteriormente prorogabile in quanto il 21 ottobre la cittadina medmea è tornata alle urne per eleggere il sindaco. Ma, com’è noto, l’unico candidato, Pino Marasco, non è riuscito a superare la soglia del quorum, attestandosi a poco più di duemila voti, ben lontani dai 3400 previsti per espugnare palazzo Convento. L’ente ha navigato a vista per quasi una settimana, privo com’era di timoniere. Ma lunedì il nuovo commissario dovrebbe insediarsi nel Comune costiero. All’inviato ministeriale sarà affiancato un sub-commissario che ha il compito di coadiuvarlo nell’azione amministrativa che durerà fino a maggio prossimo, quando il paese, in concomitanza con le elezioni per il rinnovamento del Parlamento europeo, tornerà alle urne per eleggere il sindaco.
Samuele De Lucia, classe 1953, attualmente presidente della Terna commissariale che guida il Comune di Scilla, ha ricoperto numerosi incarichi. E’ stato Capo di Gabinetto presso la Prefettura di Massa Carrara e viceprefetto Vicario presso la Prefettura di Siena. Ha svolto il ruolo di Commissario prefettizio nei Comuni di Milazzo, Montignoso, Aulla.
Il Commissario De Lucia troverà a Nicotera l’immane lavoro che i suoi predecessori hanno dovuto lasciare in sospeso. In particolare, l’opera di ricostruzione di alcuni punti del paese devastati dall’alluvione di questa estate. Il Comune costiero, a riguardo, ha beneficiato di sostanziosi fondi ministeriali. C’è poi da gestire l’edilizia scolastica con altri finanziamenti che la Terna guidata da Valente ha intercettato, oltre che la definitiva messa a punto della video sorveglianza, per la quale i commissari avevano ottenuto un finanziamento ministeriale di duecento mila euro. 

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