venerdì 1 marzo 2019

- Arriveranno la prossima settimana due elettrocardiografi, che tramite l’associazione Kreonte, saranno donati alla Guardia medica cittadina da parte di Rosario Marra.


Nicotera. Arriveranno la prossima settimana da Torino due elettrocardiografi che, tramite l’Associazione “Kreonte”, saranno donati alla Guardia Medica cittadina. Donatore degli importantissimi dispositivi diagnostici è Rosario Marra, un nicoterese che, benchè viva ormai da molti anni nel capoluogo piemontese, non ha mai reciso il legame con la sua terra. Un legame fortissimo che egli ha deciso di onorare fornendo ai suoi concittadini degli strumenti per migliorare lo stato scadente della sanità cittadina, quasi privata dall’essenziale. Due settimane fa, Marra è giunto a Nicotera, nonostante la salute malferma, per consegnare personalmente all’associazione di riferimento un defibrillatore di ultima generazione. In presenza del Commissario prefettizio, Samuele De Lucia, e del vice direttore del Servizio di Emergenza Urgenza, Francesco Andreacchi, il dispositivo salvavita è stato consegnato alla Guardia Medica di Nicotera, nella persona della dottoressa Rombolà, direttrice del presidio medico.
Ma per Rosario non era finita lì. La generosità che lo contraddistingue, unita al profondo rammarico per aver trovato la sua città attanagliata da troppe criticità, l’ha spinto a voler dotare la Guardia Medica di un altro regalo, e cioè un elettrocardiografo. Anzi due. Uno che ha la doppia virtù di poter rimanere in sede, ma anche di essere trasportato dove si trovi un paziente impossibilitato a muoversi, in quanto portatile. L’altro è un palmare, con uguali funzioni, ma che il medico può portare sempre con sé quando esce per una visita a domicilio.
Dotare la Guardia Medica di Nicotera di tali dispositivi significa consentire ai medici di poter effettuare delle diagnosi veloci e quindi di mettere in salvo la vita di un paziente. Una diagnosi che si rende necessaria per una cittadina che dista dal primo ospedale 30 kilometri di distanza e tre quarti d’ora di percorso. Se, infatti, consideriamo lo Jazzolino, ci sono da mettere in conto gli infiniti tornanti di Monte Poro, che rallentano la corsa verso il Pronto Soccorso. Lo stesso dicasi per il nosocomio di Tropea, specialmente adesso che per arrivarci è necessario bypassare la provinciale Joppolo-Coccorino, e quindi la strada da percorrere si allunga drammaticamente. Effettuare una diagnosi precoce permette al paziente di non perdere tempo e poter accedere immediatamente alle cure del caso, una volta giunto presso il presidio ospedaliero.
Nicotera ha assistito alla scomparsa di troppe persone, colte da infarto, perché disgraziatamente non è stata effettuata una diagnosi precoce, o perché determinati sintomi sono stati sottovalutati o non compresi. L’unico grande problema, che non ha mai trovato una soluzione, è che Nicotera e l’intero suo comprensorio, non sono mai stati muniti di una postazione di Emergenza Urgenza. Un gap che ha pesato e continua a pesare sulla sicurezza dei cittadini, sul loro diritto alla salute, sulla possibilità di salvarsi la vita. In merito, sono stati scritti fiumi di parole; sono state messe in piedi delle accorate proteste; è stata avviata una raccolta firme per questuare ai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale un diritto fondamentale dell’essere umano, sancito dalla Costituzione ma negato all’umanità del basso Vibonese. Ma niente è riuscito a smuovere le cose. Nicotera, si sa, non ha un santi in paradiso, e questo ha determinato l’abbandono del territorio. Si, perché il diritto alla salute passa attraverso la politica. E la politica ha creato cittadini di serie A e di serie B. E continuerà a crearne, finchè l’azienda sanitaria non sarà strappata all’onorevole, all’assessore, all’uomo politico di turno e ai suoi calcoli elettorali.

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