Nicotera.
E’
partito da Nicotera circa sette anni fa. Il suo obiettivo era ricominciare una
vita altrove, aprirsi un’attività, diventare imprenditore di se stesso. E così,
Giuseppe Massara, 31 anni, ha preparato le valigie e ha preso l’areo per
l’Inghilterra, precisamente verso la città di York, nel Nord Est dell’isola.
Qui, appoggiandosi solo sue forze, ha cominciato a lavorare sodo con un chiodo
fisso nella mente: aprire un ristorante. Intanto frequentava una scuola per
chef dove ha conseguito un diploma, oltre che un corso di catering. Non è stato
semplice, né facile, ma alla fine Giuseppe, detto Peppe dagli amici, ce l’ha
fatta; il primo di marzo ha aperto un locale il cui nome è tutto un programma:
“Italianissimo”. Inutile dire che i piatti tipici sono quelli della cucina
italiana, anzi, per essere più precisi, della cucina mediterranea. Nel menu che
egli propone alla sua clientela c’è scritto chiaramente che la sua cucina si
ispira ai dettami della dieta mediterranea, per cui da lui gli inglesi potranno
scoprire i sapori e i colori della cucina nicoterese: pasta, legumi, ortaggi,
frutta, olio d’oliva e vino
rigorosamente calabrese. Ma non solo. Nei menu del suo locale campeggia il logo
del ristorante, che è lo stemma della città di Nicotera, con il suo castello,
la sua corona e due rami d’alloro intrecciati. Un modo per dire al mondo qual è
la sua patria, dov’è la sua casa, da quale cittadina dell’area mediterranea è
partito per cercare di realizzare i suoi sogni. Un omaggio alla sua Nicotera
che porterà sempre nel cuore, ma dalla quale ha dovuto staccarsi per dare una
svolta a un destino che pareva inesorabile e che, ad un certo punto, sembrava
inchiodarlo ad una sorte già toccata ad altri ragazzi del posto, tra
disoccupazione e rischio di inciampare in scelte sbagliate. Peppe è stato forte
e determinato. Ha preso la sua vita e l’ha portata lontano da un territorio
bellissimo e ricco di risorse, ma che non sembrava potesse offrirgli occasioni
di lavoro e di riuscita. Però si sa, quando si va lontano dalla propria terra,
essa rimane appiccicata nel cuore e sulla pelle e i ricordi del mare, del sole,
sono un tarlo costante; e anche la malinconia del Sud ti sembra magica. Peppe
ha sublimato la nostalgia imprimendo lo stemma di Nicotera al suo locale.
Rivive il paese natale preparando pietanze tipiche: le essenze di basilico e
origano, i capperi e le olive nere sono una costante dei suoi piatti. Piano
piano, spiega Peppe, sta iniziando i suoi clienti all’alimentazione
mediterranea: impresa non semplice per un popolo abituato al ketchup e ai cibi
precotti. Eppure i clienti aumentano di giorno in giorno, le prenotazioni
fioccano: se dapprima gli avventori guardavano con sospetto una fetta di pesce
spada con capperi, pomodorini e origano profumatissimo di Nicotera, adesso
apprezzano sempre di più i sapori forti e deliziosi della cucina di
“Italianissimo”. Anzi, vogliono saperne di più: chiedono a Peppe di
raccontargli qualcosa della dieta mediterranea. E così lo chef nicoterese ha
deciso che allestirà nel suo ristorante una sequenze di foto d’epoca risalenti
agli anni in cui Ancel Keys e il suo staff giunsero nella cittadina medmea per
studiare le abitudini alimentati di un popolo che ignorava cosa fossero i
disturbi cardiovascolari. Ogni foto sarà corredata da una didascalia che
racconterà cosa accadde a Nicotera in quel lontano 1956, nonché i benefici
della dieta mediterranea. Adesso Peppe ha sei dipendenti, e conta di assumerne
altri, man mano che crescerà il volume d’affari. Questa è la storia di un sogno
realizzato e di un riscatto, la storia di uno dei tanti giovani immigrati del
Sud che non dimentica la sua terra.
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