Nicotera.
Indetto anche quest’anno il bando di partecipazione del progetto nazionale del
Servizio Civile. Sono dieci i volontari da impiegare: giovani dai 18 ai 28 anni
con dei requisiti specifici. L’area di intervento è l’educazione e la
promozione sociale. Il progetto di quest’anno si intitola “Un tutor per amico”,
e, si legge nelle scheda di presentazione, ha lo scopo “di prevenire la dispersione scolastica, il
disagio e l’esclusione sociale dei ragazzi; intende fornire agli studenti che
frequentano le Scuole dell'obbligo la possibilità di fruire di una serie di
sevizi di sostegno all’attività scolastica, realizzando il tutoraggio
scolastico, forme diverse di accoglienza, e integrazione, offrendo spazi
innovativi (grazie ai quali poter partecipare pienamente e consapevolmente alla
vita sociale e culturale) per
intraprendere percorsi di maturazione e crescita personale”.
I candidati prescelti,
dunque, dovranno immergersi in un settore sociale complesso e irto di non poche
difficoltà. Una recente ricerca dell’Eurispes ha stabilito che la dispersione
scolastica ha origini multifattoriali, per cui è erroneo stabilirne
esclusivamente la causa nella provenienza dell’alunno da ceti meno abbienti. Un
lavoro impegnativo attende dunque i ragazzi: per le loro prestazioni è previsto
un compenso mensile di 433 euro. La novità di quest’anno è che due di essi
dovranno essere indirizzati agli uffici comunali attualmente sprovvisti di
personale. Della grave crisi che ha colpito la pianta organica del comune
costiero abbiamo già ampiamente parlato. Inoltre si intravedono all’orizzonte nuovi
imminenti pensionamenti. Un’evenienza che non farà che complicare le cose.
Anche se, come annunciato, a portare un po’ di sollievo alla macchina
amministrativa dell’ente vi è l’avvio, anche se non in tempi brevissimi, del
bando di concorso per l’assunzione di nuovi quattro dipendenti. Anche per
queste motivazioni è stato disposto che due dei volontari dovranno attivarsi
per rimpolpare la pianta organica. Sembrerebbe, dunque, che sia giunto il
momento per i ragazzi del Servizio Civile di darsi concretamente da fare per la
città e le esigenze dei cittadini. Finora i volontari succedutisi a palazzo
Convento non sono certo brillati per attivismo. E’ anche vero che ogni anno vi
è un progetto a cui omologarsi, ma concedersi delle deroghe, per rendere
servizio migliore alla comunità, non è certo un reato. Pare, insomma, non sia
consentito in tempi così drammaticamente ristretti crogiolarsi in un
immobilismo improducente. Finora, la città ha potuto vedere in azione i
volontari nell’ambito dell’organizzazione dell’evento delle “scarpette rosse”,
quello, cioè, contro la violenza sulle donne. Manifestazione meritoria, ma
assai poco concreta a fronte di un paese che naviga in mille disservizi che
colpiscono soprattutto i ceti più deboli, come gli anziani e gli ammalati, di
cui nessuno più si occupa. Ma i ragazzi del servizio civile hanno un
responsabile che indirizza le loro iniziative. Non servono più parole al vento
e pieces teatrali, ma pragmaticità e concretezza, più di ogni altra cosa.
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