Nicotera.
Ritorna alla ribalta l’irrisolta questione della futuribile riapertura di
quello che era l’ex villaggio Valtur. Si profila infatti un novità
all’orizzonte: parrebbe infatti che una nuova società abbia messo gli occhi
sull’enorme complesso turistico. Trattasi della “Saint Jane”, gruppo specializzato
nell’industria delle vacanze, con sede a Sondrio, e già proprietaria del Beach
Village di Nicotera. La trattativa, che si sta svolgendo tra la suddetta
società e la Prelios, attuale proprietaria del residence dismesso, sembra sia
già a un buon punto: molto presto si potrebbero profilare importanti novità
all’orizzonte. L’auspicio condiviso è che le cose, stavolta, filino lisce e
che, finalmente, l’ex Valtur possa riaprire i battenti. Il beneficio in termini
occupazionali per il territorio sarebbe notevole, così come il rilancio
turistico di un paese come Nicotera che, ormai da anni, vive una fase di
depressione economica. Tenere i piedi per terra, tuttavia, è d’obbligo, in
quanto non si contano più le battage e i sogni ad occhi aperti sull’ex Valtur:
i rumors che ne annunciavano la riapertura erano seguiti da un imbarazzato
silenzio e delusione generale. Il dietrofront dei potenziali acquirenti era
dovuto, principalmente, alle critiche condizioni del mare. Nessun investitore
se la sentiva di spendere fior di quattrini per il recupero del grande
complesso turistico gravato da una incognita (il mare) che avrebbe potuto
mandare in malora copiosi investimenti. Si, perché, l’ex Villaggio Valtur è
ridotto in condizioni ormai pietose. E l’abbandono a cui è stato consegnato, il
tempo che continua a degradare tutto ciò che ancora rimane in piedi, fanno
della mega struttura un ammasso di edifici vecchi e macilenti. Tutto è ora in preda allo
sfacelo: le stanze cadono a pezzi, l’antico teatro sembra lo scenario di un
film dell’orrore, tanto ormai è diventato lugubre. Rimetterlo in piedi costa
almeno il doppio che rilevarlo. Chi si accolla una simile spesa qualche
certezza in tasca deve pure avercela: la cosa che fa ben sperare è che lo
scorso anno, dopo infinite lotte e proteste da parte dei cittadini, nonché
l’intervento della Commissione straordinaria su alcuni punti critici della rete
fognaria, il mare è stato splendido per l’intera estate. Basterebbero un po’ di
estati simili, almeno quattro o cinque, con un mare cristallino, una dopo
l’altra, senza devastanti interruzioni, ad aiutare il territorio a risollevarsi
da una debacle decennale che continua a far sentire i suoi deprimenti effetti. E
saranno forse le condizioni del mare di quest’estate segnare il destino della
trattativa in corso tra la Preelios e la Saint Jane. Si vedrà. Intanto, su
disposizione della Commissione straordinaria, la Preelios, qualche settimana fa,
ha demolito il ristorante sul mare appartenente al complesso turistico, o, per
meglio dire, quel che ne rimaneva. Nella stessa area, ma con una nuovissima
filosofia ingegneristica, sarà edificato un altro ristorante, tutto in legno,
addirittura smontabile, nel rispetto delle recenti norme di impianti turistici sugli
arenili, norme che impongono agli imprenditori del settore un religioso
rispetto dei vincoli paesaggistici e naturalistici.
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