venerdì 1 marzo 2019

La biblioteca comunale, ampio spazio suggestivo dedicato alla cultura con qualche problema di troppo.





Nicotera. C’è uno spazio, a Nicotera, ricco di storie, di personaggi e di racconti, di viaggi sulle ali delle parole. Uno spazio senza tempo, dove parlano i poeti, gli scrittori, i saggisti: è la biblioteca comunale. Da quando l’importante avamposto culturale è stato allocato nella Casa della Cultura, in piazza Cavour, quell’immenso patrimonio librario ha ripreso a respirare. I libri sono adesso sistemati su comodi scaffali, dislocati in stanze “tematiche”. Ognuna di esse, infatti, è dedicata ad uno specifico settore. Si va dalla narrativa alla storia, passando per le scienze, fino alla saggistica e agli scrittori contemporanei. All’ingresso troviamo l’ufficio degli impiegati. Accanto una stanza che sfoggia un’ampia scaffalatura che ospita una portentosa raccolta di libri sulla Calabria e i suoi scrittori calabresi di spicco, da Saverio Strati a Corrado Alvaro. In altre aree il visitatore può trovare i grandi classici della letteratura mondiale; saggi che trattano le più svariate discipline; le sontuose enciclopedie d’epoca, donati da un bibliofilo benefattore; e poi c’è una sezione dedicata ai cosiddetti Libri Curionati, ovvero i registri delle delibere che raccontano, nelle ordinate scritture degli amanuensi estensori dei provvedimenti comunali, almeno due secoli di storia dell’amministrazione cittadina. Insomma, un vero e proprio patrimonio storico e culturale, che merita di essere conservato con cura e attenzione. E invece per decenni i registri che custodiscono la memoria della città, sono stati lasciati in balìa delle tarme e dell’umidità. Era l’epoca in cui la biblioteca si trovava in via Stefano Benni, in un angusto appartamento proprio sotto il campanile della cattedrale. Centinaia di libri in quegli anni sono stati aggrediti da un’umidità corrosiva che ne ha ingiallito le pagine fino a farle sbriciolare. A rischio anche i libri d’epoca. Tantissimi. Donati dalle facoltose famiglie nicoteresi diversi anni addietro. Tanti gli appelli lanciati, anche dalle pagine di questo giornale, per salvare quel patrimonio di cultura e di storia. Finalmente, gli oltre quindicimila volumi hanno trovato una nuova casa, moderna e spaziosa. Qui vi sono degli ampi vani da dedicare a tranquilli momenti di lettura. E’ doveroso, tuttavia, sottolineare che vi sono ancora alcuni interventi da fare e che non possono attendere. Ad esempio, il sistema di riscaldamento dei locali, non ancora entrato in funzione. Attende ancora di essere azionato l’ascensore interno che conduce al piano di sopra. Un ampio locale che avrebbe dovuto diventare una sala convegni ma che è invece diventato la sede della Polizia municipale. A deciderlo la Terna commissariale guidata da Adolfo Valente. I locali sono stati arredati con quanto vi era all’interno (completamente inutilizzato) del cosiddetto Elefante Rosso, immobile sequestrato alla mafia, sito a Nicotera Marina.
La struttura sorge sull’ex mercato coperto. Buttato giù e rifatto nuovo, l’edificio è stato consegnato al Comune nel gennaio del 2010. Persiste, tuttavia, qualche problema di inagibilità, e nella fattispecie le scale che portano al piano di sopra: i gradini misurano due centimetri in più rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. Devono, infatti, essere caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata (quest’ultima deve essere minimo 30 cm, l’alzata, invece, non oltre i 16,5 cm). I gradini della Casa della Cultura, purtroppo, non rispettano tali parametri, e hanno un’alzata più lunga (di due cm, appunto) di quella prevista in materia di progettazione di scale agibili.

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